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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Governo e Parlamento

Vaccino influenza. Gelli (Pd): "Qualcosa non ha funzionato nel sistema di farmacovigilanza. Presenterò interrogazione per far luce"

di Giovanni Rodriquez
immagine 24 dicembre - Lo ha annunciato a Quotidiano Sanità il componente della commissione Affari Sociali della Camera. "Alla luce dello 'scagionamento' definitivo del vaccino Fluad di ieri va compreso bene cosa non ha funzionato per poter affinare il sistema ed evitare che episodi del genere possano ripetersi nuovamente in futuro"
E' arrivata ieri la notizia, da parte di Iss e Aifa, dell'esito negativo dei test effettuati sui lotti di vaccino antinfluenzale Fluad, con la conseguente rimozione del divieto di utilizzo dei lotti precedentemente sottoposti a ritiro dal mercato in via cautelativa. Per far luce sulla questione e capire se qualcosa non ha funzionato nel meccanismo di farmacovigilanza, è intervenuto il componente della commissione Affari Sociali della Camera, Federico Gelli (Pd), che ha anticipato a Quotidiano Sanità il contenuto di un'interrogazione che presenterà al ministro Lorenzin.

"Vogliamo capire se qualcosa non ha funzionato nel meccanismo di farmacovigilanza e di comunicazione del rischio. Il mio vuole essere un intervento di tipo costruttivo. Alla luce dello 'scagionamento' definitivo del vaccino Fluad di oggi va compreso bene cosa non ha funzionato per poter affinare il sistema ed evitare che episodi del genere possano ripetersi nuovamente in futuro", ha spiegato Gelli.
 
"A seguito della comunicazione del ritiro dei lotti di Fluad per alcune morti sospette si è creato il panico tra la chi era solito sottoporsi a questa vaccinazione, e, più in generale, un totale disorientamento tra la popolazione. Non so bene a chi debbano essere imputate le responsabilità di tutto questo, ma di certo delle responsabilità ci sono e vanno individuate perché si è rischiato, per poche segnalazioni, di mettere a rischio l'intera campagna vaccinale. Il sistema - ha proseguito il deputato Pd - ha mostrato la sua fragilità andando in crisi per alcuni eventi avversi che si sono poi dimostrati non legati in alcun modo alla somministrazione del vaccino.
 
"Ricordiamo che ogni anno in Italia muoiono circa 8000 persone per complicanze legate all'influenza. Quest'anno si rischia di veder aumentare questo numero per la cattiva gestione della comunicazione del rischio che ha fatto sì che molti utenti, spaventati dalle notizie dei decessi, si siano rifiutati di sottoporsi alla vaccinazione. Si è verificato un cortocircuito tra Aifa e Regioni: non so se ciò sia imputabile al ritardo delle comunicazioni da parte delle Regioni, come detto in passato dal ministro Lorenzin, o a causa di una discutibile comunicazione di questi eventi. Fatto sta che, questo eccesso di allarmismo, ha rischiato di far alimentare un preoccupante scetticismo nei confronti delle vaccinazioni che sta prendendo sempre più piede. Da medico devo ricordare che se oggi non abbiamo più notizia di decessi legati a complicazioni da morbillo o da rosolia, è propria grazie alle vaccinazioni. C'è, infine, da chiedersi come mai negli altri Paesi non si sia registrato lo stesso allarmismo - ha concluso Gelli -. Potremmo forse anche guardare alle esperienze di altre realtà europee per migliorare la gestione del nostro sistema di allerta".
 
Giovanni Rodriquez
24 dicembre 2014
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