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QS Edizioni - mercoledì 8 maggio 2024

Governo e Parlamento

ESCLUSIVA. Stabilità. Domani alla Stato Regioni l'intesa sui tagli alle Regioni. Per la sanità “saltano” i 2 mld di aumento al fondo. Ecco la nuova proposta

immagine 25 febbraio - Consegnata ufficialmente dalle Regioni la proposta per i tagli previsti dalla legge di stabilità. Rispetto alla prima versione i saldi non cambiano ma sul tavolo ci saranno due ipotesi. Una con l'individuazione di beni e servizi, case di cura e farmaceutica come settori da prendere di mira. L'altra che invece non specifica i settori su dove operare i tagli. L'IPOTESI DI INTESA.
Domani alla Stato Regioni si potrebbero sciogliere i nodi che finora hanno impedito a Governo e Regioni di concludere l'intesa prevista dalla legge di stabilità su quanto e dove recuperare i 4 miliardi di tagli a carico regionale. Ormai è certo che la sanità sarà della partita con la proposta regionale di tagliare 2 miliardi che equivalgono grosso modo all'aumento del fondo 2015 previsto nel Patto per la Salute.
 
Rispetto alla prima ipotesi regionale l'unico cambiamento è sull'ammontare dei tagli ai fondi per l'edilizia sanitaria (ex art. 20 della finanziaria 1988) che scendono a 285 milioni contro i 450 della prima ipotesi. Per il resto non cambia nulla: 1,168 per i beni e servizi, 350 prestazioni da privati, 195 dalla farmaceutica territoriale e 287 da quella ospedaliera.

Ma se i numeri sono sostanzialmente gli stessi è il testo dell’emendamento alla stabilità che dovrebbe supportare questi tagli che è cambiato rispetto al vecchio documento, soprattutto con l’inserimento di una maggiore elasticità per le Regioni che potranno operare i tagli anche in altri settori sanitari diversi da quelli indicati. E poi, in questa ultima versione della proposta, è stato inserito un sub emendamento alternativo che non indica alcun ambito specifico di intervento su dove operare i tagli alla sanità, ma sempre per un valore di 2 miliardi.
 
Un'altra novità, già presente nella proposta da noi anticipata il 19 febbraio scorso, è la rinuncia delle regioni alla possibilità, prevista anch'essa nella legge di satbilità, di mantenere in casa i risparmi nella gestione del Ssr.
 
Questi gli emendamenti alla legge di stabilità proposti dalle regioni per poter attuare la loro ipotesi:
 
Emendamenti per individuare le misure di razionalizzazione ed efficientamento della spesa del Servizio sanitario nazionale
 
Emendamento 1
Governo, Regioni e Province Autonome , entro il 28 febbraio 2015, con Intesa da  sancire  in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province Autonome, individuano misure di razionalizzazione ed efficientamento della spesa del Servizio Sanitario Nazionale per beni e servizi, ivi compresi i dispositivi medici, anche mediante il coinvolgimento di ANAC e Consip, nel rispetto dei prezzi di riferimento; della spesa farmaceutica territoriale ed ospedaliera, ad eccezione dei farmaci innovativi e salvavita; nonché della spesa per prestazioni da privato accreditato.
Procedono, altresì, al rafforzamento dei sistemi di monitoraggio in ordine all’attuazione del regolamento sugli standard ospedalieri di cui all’intesa Stato- Regioni e Province Autonome. del 5 agosto 2014.
Ogni regione potrà garantire, comunque, il raggiungimento dell'obiettivo intervenendo su altre aree della spesa sanitaria, anche in deroga alle disposizioni di cui all’art. 15, comma 14 del D.lg 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 135, al fine di realizzare economie non inferiori a 2.000 milioni di euro alle quali corrisponde una conseguente rideterminazione delle risorse individuate dall’art. 1, comma 556.
 
In subordine
Ai sensi dell’Articolo 30, comma 2, del Patto per la Salute di cui all’Intesa del 10 luglio 2014 Governo, Regioni e Provincie autonome, entro il 28 febbraio 2015, con Intesa da sancire in sede di Conferenza Stato- Regioni e provincie autonome, individuano misure di razionalizzazione ed efficientamento della spesa del Servizi sanitario Nazionale.
Procedono, altresì, al rafforzamento dei sistemi di monitoraggio in ordine all’attuazione del regolamento sugli standard ospedalieri di cui all’Intesa Stato- Regioni e provincie autonome del 5 agosto 2014.
Ogni regione potrà garantire, comunque, il raggiungimento dell’obiettivo intervenendo su altre aree della spesa sanitaria al fine di realizzare economie non inferiori a 2.000 milioni di euro alle quali corrisponde una conseguente rideterminazione delle risorse individuate dall’art. 1, comma 556.

Emendamento 2
Il comma 557, dell’articolo 1,  della legge 23 dicembre 2014, n. 190 è abrogato. Il comma da abrogare è quello della legge di stabilità dove si prevedeva che “eventuali risparmi nella gestione del Servizio sanitario nazionale effettuati dalle regioni rimangono nella disponibilità delle regioni stesse per finalità sanitarie”.
25 febbraio 2015
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