Per il Tar del Lazio il test per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina svoltosi lo scorso autunno è valido e ha respinto il ricorso del Codacons presentato a nome di 183 medici che chiedeva l’annullamento del test e l’ammissione in sovrannumero alla scuola di specializzazione prescelta. Il caso, ricordiamo, era scoppiato in seguito all’inversione di due quesiti nelle due prove relativi all’Area medica e dei Servizi clinici. Il Ministero dell’Istruzione aveva chiuso la pratica senza annullare il test ma cancellando (è stato dato un +1 d’ufficio) de facto le due domande ai fini del punteggio.
Nelle sue motivazioni il Tar del Lazio ha rilevato come l’inversione delle domande è avvenuta ma ha “comunque riguardato quesiti afferenti alla Scienza medica e non ad altra materia”. Per i giudici non c’è nemmeno traccia di “disparità di trattamento, eccesso di potere, difetto di imparzialità, pubblicità e trasparenza, arbitrarietà e irragionevolezza nel ricalcolo dei punteggi dei candidati, disparità di trattamento e ingiustizia manifesta”.
Per il Tar “a fronte di un minor danno si è potuto evitare l’annullamento totale della procedura a discapito di quanti avessero raggiunto posizioni atte a far loro conseguire l’iscrizione ad una Scuola di Specializzazione a prescindere dalle due domande errate”.
L.F.