“Sono preoccupato che si prenda troppo alla leggera il tema della sanità”. L’ex segretario del Pd
Pierluigi Bersani intervistato da
Giovanni Floris su
La7 a diMartedì parla anche di sanità denunciando velatamente come la natura welfariana del Partito democratico sia un po’ sbiadita in luogo del mantra della riduzione delle tasse. “Non è vero che noi siamo quelli delle tasse – dice -. Noi siamo sempre stati quelli del welfare e il welfare per tenerlo su ci vogliono un po’ di soldi, la destra può essere più ‘sportiva’ dal lato delle tasse perché pensa che il welfare uno se lo può andare a comprare”, ma poi la “gente misura quanto costerà una tac o un ticket sulla diagnostica”.
E poi sulla sanità. “Sono il primo a dire che si può risparmiare – afferma Bersani - , ma per risparmiare c’è bisogno di meccanismi. Se uno dice che quella siringa costa troppo rispetto alla media e io taglio metà dei soldi può darsi che quello là compri metà siringhe”.
“Per riuscire a fare il prezzo standard – precisa - ci vuole un gruppo di tecnici che deve fare il capitolato di come dev’essere la siringa e devono essere indipendenti dalle case produttrici. È un lavoro. Noi per risparmiare dobbiamo riorganizzare”.
Ma il punto per Bersani è che “quando si dice tagli alla sanità spesso e volentieri si va sulle spalle dei cittadini, che poi gli togli un po’ di tasse ma basta una prestazione o due a l’anno di sanità” per far saltare il banco.