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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Governo e Parlamento

I commenti alla Stabilità/7. Rondini (Lega): “Una legge che impone tagli a danno delle regioni virtuose, con ridacadute sulle prestazioni sanitarie”

di Marco Rondini
immagine 5 gennaio - E' stata l'ennesima occasione persa per razionalizzare la spesa in un comparto delicato come quello della sanità e sicuramente non verrà risolta, ad esempio, una delle questioni con le quali i cittadini si trovano a fare i conti, quella relativa alla migrazione sanitaria, con costi e disagi sociali inaccettabili.
Ancora una volta abbiamo assistito ai tagli lineari inseriti nella Legge di stabilità che vanno a penalizzare le regioni virtuose, basti pensare che, in base a uno studio di Confcommercio, se le altre amministrazioni regionali applicassero i costi di regione Lombardia si otterrebbero risparmi per oltre 23 miliardi di euro. La riduzione dei trasferimenti alle regioni, dovuta ai tagli, potrebbe avere una ricaduta sulla qualità e sulle prestazioni sanitarie che sarebbero pagate dai cittadini.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un taglio della spesa sanitaria che è calata in ogni comparto, personale compreso. Noi riteniamo che l'unica soluzione possa essere l'introduzione dei costi standard che andrebbero a garantire gli stessi servizi, allo stesso costo, in ogni parte del Paese.
Questa è stata l'ennesima occasione persa per razionalizzare la spesa in un comparto delicato come quello della sanità e sicuramente non andrà a risolvere, ad esempio, una delle questioni con le quali i cittadini si trovano a fare i conti, quella relativa alla migrazione sanitaria, con costi e disagi sociali inaccettabili.

Ancora oggi, purtroppo, se andiamo a vedere i saldi della mobilità sanitaria, scopriamo che in testa alla graduatoria delle regioni che attraggono più pazienti c'è la Lombardia, con un saldo positivo di 533 milioni di euro, a seguire l'Emilia Romagna con un saldo positivo di 327 milioni di euro e la Toscana con un saldo positivo di 151 milioni di euro.

Al contrario, tra le regioni che hanno saldi negativi, guida la classifica la Campania con un saldo negativo di 270 milioni di euro seguita dalla Calabria con un saldo negativo di 251 milioni di euro, dal Lazio con saldo negativo di 201 milioni di euro, dalla Puglia con un saldo negativo di 187 milioni di euro e infine dalla Sicilia con un saldo negativo di 161 milioni di euro.

Servizi e prestazioni sono spesso offerti da queste regioni a un costo più elevato, senza però essere graditi ai cittadini costretti a migrare per vedersi garantito quel diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, e negato a chi ha la sfortuna di abitare in aree del Paese dove amministratori "allegri" hanno gestito e gestiscono la sanità al solo scopo di garantirsi il potere.
 
Marco Rondini
Vicepresidente Commissione Affari Sociali alla Camera
Lega Nord
 
5 gennaio 2016
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