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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Governo e Parlamento

Arriva il decreto “trasparenza”. Libero accesso dei cittadini ai documenti della PA

immagine 17 maggio - Il Consiglio dei ministri ha varato definitivamente un altro pezzo della riforma Madia. E’ un decreto legislativo che prevede la “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza”. Ecco cosa prevede
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato ieri un decreto legislativo recante la “revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza”.
 
Il decreto corregge la legge 6 novembre 2012, n. 190 e il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
 
Nello specifico, come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi:
- si aprono le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono; si rende strutturale il sito “Soldi pubblici” (http://soldipubblici.gov.it);
- si introduce una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici equivalente a quella che nel sistema anglosassone è definita Freedom of information act (FOIA), che consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare.
 
Il piano nazionale anticorruzione adottato dall’Anac - si legge ancora nella nota - sarà più semplice, snello e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioniche dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione.
Sono state accolte le condizioni poste dalle commissioni parlamentari nei loro pareri e sono state recepite gran parte delle osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, dal Consiglio di Stato e dal Garante per la protezione dei dati personali.
 
In particolare – si legge infine nella nota del Governo - in tema di accesso civico è stato eliminato l’obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato stabilito che l’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l'accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati.
17 maggio 2016
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