Vengono chiamati LASA, acronimo della frase inglese
Look Alike, Sound Alike, cioè “Appare simile, suona simile”, e sono quei farmaci che si somigliano per nome e confezione e per questo confondibili, ma in realtà destinati a curare disturbi completamente diversi. Ad agosto, dopo il caso di 50 donne intossicate per aver ingerito una lavanda vaginale dal marchio e nome simile a un collutorio, il ministero della Salute aveva già emanato delle
raccomandazioni. Ed oggi arriva il primo elenco di farmaci Lasa, risultato del progetto avviato dal ministero per individuare tutte le strategie che possono essere intraprese, sia in ambito ospedaliero che territoriale, per evitare gli errori in corso di terapia farmacologica.
Il progetto, in particolare, si pone l’obiettivo di aumentare la consapevolezza da parte degli stakeholder (operatori sanitari, cittadini, manager della sanità, Aziende farmaceutiche) della possibilità di errore nell’uso dei farmaci Lasa; individuare linee di indirizzo finalizzate a garantire appropriatezza, sicurezza e qualità delle cure, condivise con Regioni, Aziende sanitarie, Aifa, Fofi, Iss, Società scientifiche, Federfarma ed altre Istituzioni; sensibilizzare le Aziende farmaceutiche affinché prevedano, nella commercializzazione dei farmaci, criteri per evitare ogni fattore di confondimento nell’uso dei farmaci Lasa.
L’elenco è un tassello di questo percorso, realizzato grazie alle segnalazioni raccolte attraverso l’attivazione dell’indirizzo mail
Terapiaesicurezzapazienti@sanita.it, a cui il ministero ha chiesto di inviare segnalazioni di casi specifici, sia in ambito ospedaliero sia territoriale; elenchi di farmaci Lasa predisposti dalle Strutture sanitarie; segnalazioni da parte delle farmacie di comunità, dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia, e dei cittadini; esperienze delle Società scientifiche.
Elenco che sarà sottoposto a periodica revisione ed aggiornamento sulla base dello sviluppo delle conoscenze.