“Sostenere, come fanno il presidente Renzi e il viceministro all’Economia, Zanetti che l'anno prossimo per la sanità non ci saranno meno risorse di quelle che erano quest'anno a disposizione del fondo, serve solo a confondere le acque sui tagli e sugli effetti devastanti che questi procurerebbero, ancora una volta, a danno dei più deboli. La dotazione del fondo per il 2017 deve essere pari a 113 miliardi di euro e cioè due miliardi in più rispetto al 2016: questo era l’accordo e la certezza sulle risorse è fondamentale, specialmente in una fase come questa". Questo il commento del componente della commissione Sanità del Senato,
Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), a seguito delle dichiarazioni di Renzi sull'aumento del Fsn per il prossimo anno.
"Il servizio sanitario nazionale non può morire di tagli lineari e il Governo non può beffarsi dei cittadini che pagano le tasse a fronte di livelli essenziali di assistenza assolutamente inadeguati in diverse regioni - come è scritto nero su bianco anche nella indagine sulla efficacia e l’efficienza del ssn, condotta in Commissione sanità - soprattutto al Sud. E non certo per responsabilità degli operatori sanitari. L’altra faccia della medaglia è, infatti, rappresentata dalle responsabilità delle Regioni non sempre all’altezza della sfida", prosegue D'Ambrosio Lettieri.
"Già i 113 miliardi di euro potrebbero risultare insufficienti per attuare concretamente tutto ciò che è stato promesso e in parte istituzionalizzato con l’approvazione di apposite normative, vedi la revisione dei Lea con il relativo aggiornamento del nomenclatore tariffario e delle malattie croniche e rare esenti da ticket, come pure la copertura per i farmaci innovativi che non ha ancora una voce ad hoc di finanziamento. C’è poi tutto il capitolo inerente i contratti del personale sanitario, le assunzioni, gli organici all’osso, le convenzioni con i medici di famiglia e i pediatri di base. Per non parlare della sperimentazione clinica e della responsabilità professionale, tutti aspetti strettamente legati tra loro", aggiunge il senatore dei Conservatori e Riformisti.
"A giugno il Censis ci ha fornito una fotografia puntuale della situazione con 11 milioni di italiani che rinunciano a curarsi perché in difficoltà economica. E’ sempre il Censis a dirci che per il 45,1% degli italiani la qualità del servizio sanitario della propria regione è peggiorata negli ultimi due anni; che il ricorso al privato è dovuto anche al forte aumento dei ticket con il 45,4% (cioè 5,6 punti percentuali in più rispetto al 2013) dei cittadini che ha pagato tariffe nel privato uguali o di poco superiori al ticket che avrebbe pagato nel pubblico. E sono 7,1 mln coloro che hanno scelto l'intramoenia. Di questi il 66,4% per saltare le liste d'attesa. Il quadro è chiaro: sarebbe grave e irresponsabile ignorarlo”, conclude D'Ambrosio Lettieri.