Gentile direttore,
le reazioni suscitate dagli emendamenti approvati, con larghissima maggioranza, alla Camera nel confronto sul legge sulle professioni meritano una risposta. Lo scopo degli emendamenti approvati, nostri o di altre forze, è innovare garantendo più partecipazione al voto (alzando il quorum, garantendo l'imparzialità del seggio elettorale, ampliando il numero dei seggi, introducendo il voto on line) e più rappresentatività (rappresentanza di genere e generazionale, limite ai mandati).
Sono assolutamente coerenti e in linea con una volontà di riforma del sistema, necessari a maggior ragione nel momento in cui gli ordini delle professioni sanitarie aumentano di numero. Ricordo che diventano ordini infermieri e ostetriche, nasce il mega ordine dei tecnici sanitari di radiologia e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione che si allargano a contenere anche osteopati e chiropratici. Nuovi ordini che si aggiungono ai medici ed odontoiatri, ai veterinari, farmacisti, ai chimici e fisici, biologi e gli psicologi.
Si è deciso che per le professioni sanitarie nel 2017, si investe ancora sulla validità dell'impianto ordinistico ma tale investimento deve fare i conti con una generale disaffezione e in ogni caso va calata nei tempi di oggi, e se si conferma una bassa partecipazione al voto questo è un segnale allarmante, un problema per tutti. A questo abbiamo cercato di dare risposta. Non vedo come ci si possa opporre nel merito alle ragionevoli modifiche apportate e ricordate prima.
Sempre disponibile a raccogliere suggerimenti che diano risposte più efficacie.
E ringraziando per il vostro prezioso lavoro.
Donata Lenzi
Capogruppo PD in Commissione Affari Sociali