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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Governo e Parlamento

Ddl concorrenza. Polidori-Mandelli (FI): “Si apre strada a oligopolio nella distribuzione del farmaco”

immagine 23 giugno - “Con questa legge, anziché promuovere la concorrenza e il pluralismo, si premiano le concentrazioni in un settore delicato come la tutela della salute. Una ricetta che altrove in Europa ha portato alla scomparsa dei presidi posti nelle località più svantaggiate sul piano economico e geografico, con il risultato di compromettere l’equo accesso al farmaco da parte di tutti i cittadini”.
“Con il rifiuto degli emendamenti al Ddl Concorrenza, presentati per disegnare una razionale delimitazione alla presenza dei capitali nella titolarità delle farmacie, si apre la strada alla nascita di un oligopolio nella distribuzione del farmaco”.
 
Lo hanno detto Catia Polidori, capogruppo FI in Commissione Atività produttiva della Camera e Andrea Mandelli, vice presidente della Commissione Bilancio del Senato.
 
“A differenza di quanto avviene per le società di professionisti – sottolineano i due parlamentari di Forza Italia - nel caso delle farmacie non è prevista la riserva della maggioranza della società alla componente professionale e questo può determinare una minore tutela del cittadino, visto che il professionista della salute deve rispondere a una proprietà che non è tenuta al rispetto del codice deontologico ma segue solo regole di mercato”.
 
“Non solo: aver lasciato il tetto del 20 per cento del numero di farmacie che ciascuna società può possedere a livello regionale – aggiungono - fa sì che cinque sole società possano detenere tutte le farmacia di una Regione. In realtà non sarà neppure necessario ipotizzare questo scenario: secondo i dati di mercato, è sufficiente detenere le prime 5000 farmacie a maggior fatturato per controllare l’80% del mercato nazionale”.
 
“Con questa legge, anziché promuovere la concorrenza e il pluralismo, si premiano le concentrazioni in un settore delicato come la tutela della salute e a proposito di un bene come il farmaco non assimilabile a una merce. Una ricetta che altrove in Europa – concludono Polidori e Mandelli - ha portato alla scomparsa dei presidi posti nelle località più svantaggiate sul piano economico e geografico, con il risultato di compromettere l’equo accesso al farmaco da parte di tutti i cittadini”.
23 giugno 2017
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