Dopo il "parere non ostativo" espresso questa mattina dalla Commissione Bilancio, è arrivato il via libera dall'Aula del Senato al subemendamento di FI al decreto vaccini con il quale si include nell'obbligo anche ai minori stranieri. La misura, ricordiamo, seppur non presente nel testo del decreto, era già contenuta nella
circolare applicativa del Ministero della Salute pubblicata il mese scorso. Inoltre, come previsto già dalla
legge sui minori stranieri non accompagnati, approvata in via definitiva dalla Camera lo scorso 29 marzo, questi ultimi, una volta approdati in Italia, vengono iscritti obbligatoriamente al Servizio sanitario nazionale, anche nelle more del rilascio del permesso di soggiorno. Misura che include, per loro, anche il ricorso alle vaccinazioni.
Approvato anche l'emendamento a prima firma
Maria Rizzotti (FI), che fa
scendere da un minimo di 100 ad un massimo di 500 euro (nel decreto era 7.500 euro) le sanzioni amministrative pecuniarie comminate ai genitori che non vaccinano i propri figli.
Approvata poi all'unanimità dall' Aula una ulteriore proposta di modifica in base alla quale, in caso di mancata osservanza dell'obbligo vaccinale, i genitori e i tutori "sono
convocati dall'Azienda sanitaria locale territorialmente competente per un colloquio al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l'effettuazione".
Semaforo verde anche all'emendamento a prima firma
Serenella Fucksia (Misto) che sopprime il comma 5 dell'articolo 1 con il quale si affidava alle Asl la
segnalazione dell'inadempimento dell'obbligo vaccinale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni.
I
prezzi dei vaccini verranno sottoposti alla negoziazione obbligatoria dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), come previsto dall'emendamento approvato dall'emendamento a prima firma
Amedeo Bianco.
Inoltre, un'ulteriore proposta di modifica a firma Bianco accolta dall'Aula, dispone che la
Commissione per il monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza dovrà verificare il rispetto degli obiettivi del Calendario vaccinale nazionale ed avviare le misure di competenza "atte a garantire la piena e uniforme erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti per i casi di mancata, ritardata o non corretta applicazione".
Niente da fare invece per l'emendamento che puntava a rendere possibile la somministrazione dei vaccini anche in farmacia. La relatrice
Patrizia Manassero (Pd) ha rinunciato al suo emendamento riformulato presentato nel corso della seduta di ieri pomeriggio. L'Aula ha però approvato l'
Ordine del giorno a prima firma
Luigi d'Ambrosio Lettieri (DI), che impegna il Governo ad adottare adeguate misure "affinché sia reso più agevole l'accesso alla terapia vaccinale consentendo che la somministrazione possa essere effettuata da medici ed infermieri, anche presso le farmacie pubbliche e private del territorio nazionale".
Proseguono i lavori da parte della V Commissione sull'
emendamento che punta ad estendere l'obbligo vaccinale anche agli operatori sanitari e scolastici. La misura, bocciata ieri dalla Commissione Bilancio, era stata ripresentata ieri pomeriggio in Aula con una nuova formulazione, e
accantonata per la verifica ex articolo 81 sulle coperture economiche. Verifica che tutt'ora prosegue.
La Commissione Bilancio dovrà poi esaminare la
proposta del M5S, al momento accantonata dall’Aula, che punta all'introduzione di
vaccini obbligatori in formulazione monocomponente, da produrre presso lo Stabilimento Chimico farmaceutico militare di Firenze. Per questa misura si dovrà attendere la Relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato sulla copertura.
Il presidente di Palazzo Madama, una volta verificato il venir meno del numero legale, ha rimandato i prosieguo dei lavori a martedì
18 luglio.
(Leggi tutti gli interventi della mattinata sui resoconti parlamentari).
Giovanni Rodriquez