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QS Edizioni - venerdì 1 novembre 2024

Governo e Parlamento

Ddl Lorenzin. Fnomceo: “Non è una vera riforma dei nostri Ordini”

immagine 26 ottobre - Per la Federazione degli Ordini dei Medici i correttivi che l'Aula ha cercato di apportare al testo “completamente stravolto” dalla Commissione Affari Sociali “non mutano la ratio né la sostanza del provvedimento, molto lontane da una vera riforma degli Ordini - attesa e auspicata da medici e cittadini”.  E alla fine il testo appare “attento a ridefinire meccanismi gestionali e amministrativi, propri di un regolamento attuativo piuttosto che di una vera legge di riforma”.
“Siamo d’accordo con chi ritiene che la Professione dei medici e di tutti gli operatori sanitari rappresenti un valore unico e insostituibile per il nostro Paese, un valore da tutelare e non da mortificare. Attendiamo altresì fiduciosi che la Politica, attenta ai veri problemi della società e dei cittadini,  sappia e voglia rimediare”. E’ l’amaro commento della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo) all’indomani dell’approvazione in Aula alla Camera, del ‘Ddl Lorenzin’ contenente anche la riforma degli Ordini delle Professioni sanitarie.
 
“La Federazione è stata attenta e collaborativa in tutti questi anni al lungo e travagliato percorso della legge di riforma degli Ordini”, spiega la Fnomceo in una nota in cui si evidenzia come “la Camera dei Deputati ha tentato di apportare dei correttivi ad un testo completamente stravolto in Commissione Affari Sociali della Camera rispetto a quanto era stato licenziato in Senato, e sufficientemente condiviso. Tali correttivi non mutano tuttavia la ratio né la sostanza del provvedimento, molto lontane da una vera riforma degli Ordini - attesa e auspicata da medici e cittadini”.

E così, osserva la Fnomceo, “dopo settanta anni dalla loro legge istitutiva gli Ordini hanno profondamente mutato ruolo e funzioni, nella professione e nella società”.
 
La Fnomceo ribadisce, dunque, che “la ridefinizione del significato e della mission degli Ordini nell’attuale contesto sanitario e sociale non trova posto nel testo licenziato dalla Camera, attento a ridefinire meccanismi gestionali e amministrativi, propri di un regolamento attuativo piuttosto che di una vera legge di riforma”.
26 ottobre 2017
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