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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Governo e Parlamento

Ddl Lorenzin. L'appello di Conaps e Federazione Tsrm: “Si approvi il provvedimento. Un eventuale rinvio avrà conseguenze politiche”

immagine 30 novembre - Così Antonio Bortone, presidente del Conaps, e di Alessandro Beux, presidente della Federazione Tsrm, tornano sui ritardi dell'esame del disegno di legge sul riordino delle professioni sanitarie ancora non incardinato in Commissione al Senato. "Il tempo è poco, ma sufficiente! Un eventuale rinvio alla prossima legislatura, a una prossima occasione, l’ennesima, non resterà senza responsabili".
"Passano i giorni, le settimane, si avvicina la fine della legislatura e il ddl Lorenzin non chiude il suo iter parlamentare. Le professioni sanitarie aspettano da troppo tempo. Tutti invocano la riforma dell’impianto ordinistico, sia fuori che dentro gli attuali Ordini e Collegi, ma c’è sempre un interesse particolare che si frappone a quello generale. Si continua a rimandare e noi, il sistema sanitario e i cittadini continuiamo ad aspettare. Non è giusto". Questo il commento di Antonio Bortone, presidente del Conaps, e di Alessandro Beux, presidente della Federazione Tsrm.
 

"Cinque anni fa i Tsrm hanno fatto una scelta responsabile, a favore dell’interesse generale e utile a superare le pretestuose resistenze nei confronti dell’istituzione di nuovi Ordini, rendendosi disponibili a condividere il costituendo Ordine con tutte le professioni sanitarie afferenti al Conaps e con gli assistenti sanitari. Un esempio concreto di come per cambiare davvero lo stato delle cose servano scelte capaci di andare al di là degli schemi consolidati e delle dichiarazioni di facciata. Ancorché imperfetta (quale opera umana lo è?), la riforma ordinistica contenuta nel ddl Lorenzin serve al Paese, alla sanità, al servizio sanitario, ai professionisti e alle persone assistite; non può essere rallentata, tanto meno bloccata, da chi è mosso da motivazioni strumentali, pretestuose, che tutelano l’autoreferenzialità, il corporativismo e gli interessi particolari, non certo quelli della collettività", proseguono.

"Il tempo è poco, ma sufficiente! Un eventuale rinvio alla prossima legislatura, a una prossima occasione, l’ennesima, non resterà senza responsabili e conseguenze politiche. Chiediamo l’Ordine contro l’attuale disordine ed equità per tutte le professioni impegnate nel progetto salute", concludono Bortone e Beux.
30 novembre 2017
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