toggle menu
QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Governo e Parlamento

Governo clinico: in attesa per la valutazione delle Regioni

immagine 26 ottobre - La commissione Affari Sociali prosegue l'esame del provvedimento sul governo clinico. Nel corso della seduta di ieri il relatore, Di Virgilio, ha chiesto una valutazione sull’innalzamento dell’età pensionabile proposta accolta con freddezza sia da maggioranza che da opposizione. 
In commissione Affari sociali della Camera va avanti l’esame del provvedimento che intende disciplinare il governo delle attività cliniche. Nel corso della seduta di ieri il relatore, Domenico Di Virgilio (Pdl), ha riferito ai colleghi l’imminenza, forse anche oggi, della valutazione della Conferenza delle regioni e ha anche chiesto alla Commissione una riflessione sull’ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile “anche alla luce del dibattito in atto nel Paese e a livello europeo”. Suggerimento accolto con freddezza dai componenti della commissione sia di maggioranza (Barani che ha ricordato come “la normativa vigente già prevede che i medici possano andare in pensione al compimento del settantesimo anno di età”) che di opposizione Pedoto e Miotto.
 
Luciana Pedoto, Pd, ha chiesto più protagonismo per i medici nella governance ospedaliera e al tempo stesso ha espresso soddisfazione per la soppressione della libera professione.
 
Lucio Barani (Pdl) in sintonia con i parlamentari dell’opposizione (Pedoto) ha chiesto una revisione del criterio di selezione dei medici da preporre agli incarichi di direzione di struttura complessa: è preferibile la graduatoria alla terna, altrimenti “si perpetuerebbero le attuali logiche di spartizione politica”.
 
Anche il deputato dell’Idv, Antonio Palagiano, riferendosi agli incarichi di direzione di struttura complessa ha ricordato come l’attuale criterio di selezione sia “spesso falsato dall'adozione di profili professionali ritagliati sulle caratteristiche della persona che si intende preporre all'incarico”. Per evitare questa distorsione secondo Palagiano “occorrerebbe predeterminare a livello nazionale i profili per i quali le aziende sanitarie possano mettere a concorso i suddetti incarichi.”
26 ottobre 2011
© QS Edizioni - Riproduzione riservata