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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Governo e Parlamento

Trasparenza. Baroni (M5S): “Con il Sunshine Act preveniamo la corruzione”

immagine 7 novembre - Così il primo firmatario della proposta di legge che oggi è entrata nel vivo della discussione in commissione Affari Sociali alla Camera. "Il Sunshine Act non è una misura punitiva per i medici e non aumenta la burocrazia a loro carico. Semplicemente impone la pubblicazione delle relazioni finanziarie tra personale sanitario e aziende farmaceutiche, ‘sterilizzando’ in partenza i conflitti d'interesse".
"Con il Sunshine Act puntiamo a una trasparenza totale nella Sanità: i cittadini devono conoscere i legami d' interesse che intercorrono tra le aziende farmaceutiche, i medici e gli operatori sanitari. Portare questi rapporti 'alla luce del sole' vuol dire prevenire la corruzione, un fenomeno riprovevole e sempre da contrastare, soprattutto quando di mezzo c’è un bene collettivo come la salute dei cittadini”. Lo dichiara Massimo Baroni, deputato del MoVimento 5 Stelle e primo firmatario della proposta di legge Sunshine Act, che oggi è entrata nel vivo della discussione in commissione Affari Sociali alla Camera.
 
“Dopo aver attentamente ascoltato tutte le parti interessate, passiamo ora all’esame di un provvedimento all’ avanguardia sul diritto alla trasparenza sanitaria anche in Italia: in Francia e negli Stati Uniti questa legge è già felicemente in vigore - prosegue Baroni -. E’ bene specificare, anche per evitare qualsiasi tipo di diffidenza, che il Sunshine Act non è una misura punitiva per i medici e non aumenta la burocrazia a loro carico. Semplicemente impone la pubblicazione delle relazioni finanziarie tra personale sanitario e aziende farmaceutiche, ‘sterilizzando’ in partenza i conflitti d'interesse. In tema di lotta alla corruzione non demordiamo: questa norma, già presentata nella scorsa legislatura, è nel programma del MoVimento 5 Stelle e la trasparenza è nel contratto di governo. Finalmente possiamo avanzare in tema di diritti sociali e civili”, conclude il portavoce.
7 novembre 2018
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