“16 anni fa ci lasciava Alberto Sordi, genio del cinema italiano! Il suo Guido Tersilli “Medico della Mutua” è un ritratto ironico, lucido e spietato di ciò che era la sanità italiana prima della creazione del Ssn. Non si può tornare indietro. Lunga vita al nostro Ssn!”. Così in un tweet ieri il Ministro della Salute,
Giulia Grillo ha voluto ricordare ieri il grande attore romano nel 16° anniversario della sua scomparsa.
“Ha ragione il Ministro Grillo – commenta oggi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri,
Filippo Anelli -: il dottor Tersilli è una figura paradigmatica di quella che era la sanità prima del nostro Servizio sanitario nazionale. Il ‘medico della mutua’ era quello che poteva fare tutto, senza un’opportuna formazione, preparazione o specializzazione. Era il medico che, dall’ospedale, passava al territorio per prescrivere ricette”.
“Ha soprattutto ragione il Ministro Grillo, quando afferma che questo SSN va conservato, perché si regge su professionisti formati e competenti” continua il presidente Fnomceo.
“Oggi, tuttavia, dobbiamo registrare un piccolo campanello d’allarme: l’Italia scivola dal primo al secondo posto nella
classifica di Boloomberg sui Paesi più sani del mondo, scalzata dalla Spagna – chiosa -. E, per riconquistare la testa della classifica, non serve rimpinzarci di gazpacho o paella, come scherzando hanno proposto i commentatori: occorre puntare sempre più sulla qualità della formazione, sulla prevenzione - efficientando le strategie vaccinali e di screening -, e sul potenziamento della medicina territoriale. Bisogna irrobustire il sistema sanitario nazionale e riorganizzarlo, migliorando l’accesso alle reti, e progettando nuove modalità di assistenza sovraregionali”.
“Auguriamo anche noi, insieme al Ministro, lunga vita al Servizio sanitario nazionale e ai suoi straordinari professionisti – conclude Anelli -. Sostenere la formazione, migliorare le competenze fondate su conoscenze certificate da un opportuno percorso formativo, evitando sanatorie ingiuste oltre che dannose per la qualità del sistema di cure, sono i presupposti per migliorare l’assistenza, ridurre le disuguaglianze e assicurare un grande futuro alla Salute degli italiani”.