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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Governo e Parlamento

Fondi integrativi. Audizione Fimiv: “Aprire alle prestazioni sostitutive in caso di tempi di attesa troppo lunghi nel Ssn”

immagine 7 marzo - Per la Federazione della mutualità intergrativa volontaria in audizione alla Commissione Affari sociali sta qui il maggiore ostacolo alla diffusione dei fondi. Un errore che“questi siano limitati a erogare solo ed esclusivamente  prestazioni integrative complementari e supplementari e non anche duplicative nei casi in cui l’accesso al Ssn sia concretamente compromesso da tempi di attesa non compatibili con le necessità di diagnosi e cura tempestiva”. 
I Fondi sanitari integrativi del Servizio sanitario nazionale, così come previsti dalla normativa, non si sono sviluppati perché non sono attrattivi per la gran parte dei cittadini, in quanto limitati a erogare solo ed esclusivamente (100%) prestazioni integrative complementari e supplementari e non anche duplicative nei casi in cui l’accesso al Ssn è concretamente compromesso da tempi di attesa non compatibili con le necessità di diagnosi e cura tempestiva.
 
Questa la convizione della Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria (Fimiv), audita dalla Commissione Affari Sociali della Camera lo scorso 22 gennaio.
 
A tal fine, Fimiv ritiene che si possa "colmare la sperequazione in atto tra le diverse tipologie di Fondi sanitari e superare l’impasse per lo sviluppo di quelli aperti integrativi al SSN, completandone le disposizioni attuative e modificandone gli ambiti delle prestazioni, tenendo conto che le Mutue sanitarie:
- confermano il ruolo integrativo, sussidiario e collaborativo rispetto al welfare pubblico e sono sempre pronte a dialogare con le politiche sanitarie nazionali;

- sono favorevoli al mantenimento della distinzione tra le due tipologie di Fondi sanitari integrativi: Fondi negoziali ex art. 51 Tuir e Fondi integrativi del SSN ex art. 9. DLgs 502/92 (Fondi aperti). Suggeriscono, tuttavia, di ridurre almeno al 50% le prestazioni integrative (compresi i costi di compartecipazione-ticket e la libera professione intramoenia) erogate dai Fondi aperti a tutti i cittadini al fine di incentivarne lo sviluppo; 

- intendono mettersi a disposizione della società civile in assonanza con le esigenze dell’universalismo sanitario pubblico e con quelle dei cittadini, che, ostacolati nell’accesso alle cure, sono spinti a ricorrere al mercato privato, proponendo il proprio modello virtuoso basato su responsabilità, solidarietà e relazione fiduciaria e capace di realizzare una sinergia intergenerazionale e intercategoriale tra coperture rivolte a dipendenti aziendali e quelle aperte a tutti cittadini".

Leggi qui il documento integrale dell'Audizione della Fimiv
7 marzo 2019
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