Retromarcia del Governo che, smentendo le dichiarazioni di Miur, Ambiente e Salute, ha decisio di presentare appello al Consiglio di Stato per annullare la sentenza del 15 gennaio 2019 del Tar del Lazio che imponeva allo Stato di adottare, entro sei mesi, una campagna informativa sui rischi per l'ambiente e la salute dei cittadini provocati dall'uso scorretto del cellulare.
La causa era stata intentata dall'Associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog. "Questo atto d'appello - dichiarano gli avvocati
Renato Ambrosio, Stefano Bertone e
Luigi Angeletti - tradisce la fiducia che i cittadini avevano riposto nei ministeri quando il 16 gennaio, dopo la sentenza del Tar, annunciarono con un comunicato congiunto che avrebbero preparato una campagna informativa".
"I tre ministeri -
scrivevano il 16 gennaio scorso in una nota stampa Miur, Ambiente e Salute - recepiscono con favore la decisione giurisdizionale, convinti della necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e di promuovere misure di prevenzione. I ministeri sono già al lavoro per la costituzione di un tavolo congiunto che avrà la finalità di dare seguito a quanto deciso dai giudici amministrativi".
Ma oggi la notizia del ricorso presentato dall'Avvocatura, anche se in serata è il ministero dell'Ambiente a precisare: “L'Avvocatura dello Stato ha agito come da prassi quando sta per scadere la possibilità di presentare un ricorso per tutelare interesse dello Stato. Nel caso specifico non è però nostra intenzione – riporta l’
Ansa citando fonti del Ministero dell'Ambiente - dare seguito all'iniziativa intrapresa in quanto riteniamo opportuno fare una campagna informativa il cui iter abbiamo peraltro già avviato”.