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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Governo e Parlamento

Aumentano i posti nei corsi di Medicina e Odontoiatria. Bussetti ha firmato i decreti. Coletto “Scelta in linea con richiesta Regioni”

immagine 27 giugno - Quelli per Medicina e Chirurgia sono 11.568 (erano 9.779 lo scorso anno) e quelli per Odontoiatria sono 1.133 (erano 1.096). Il decreto per Medicina e Chirurgia passa ora al Ministero della Salute, per essere controfirmato dalla Ministra Giulia Grillo. La decisone crea molte polemiche e il no dei medici ma in serata arriva l'appoggio alla decisione del Miur da parte del sottosegretario alla Salute.
Aumentano ulteriormente i posti per le immatricolazioni ai corsi di laurea ad accesso programmato nazionale in Medicina e in Odontoiatria. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti ha firmato ieri i decreti che stabiliscono i posti per l’anno accademico 2019/2020.
 
Quelli per Medicina e Chirurgia sono 11.568 (erano 9.779 lo scorso anno) e quelli per Odontoiatria sono 1.133 (erano 1.096). Il decreto per Medicina e Chirurgia passa ora al Ministero della Salute, per essere controfirmato dalla Ministra Giulia Grillo.
 
“Su Medicina e Odontoiatria questo Governo sta mantenendo le promesse fatte, portando avanti un’azione strategica, sia nell’interesse dei nostri giovani che del Paese - dichiara il Ministro Marco Bussetti -. Abbiamo aumentato i posti a disposizione degli studenti universitari e continueremo a lavorare in questa direzione. L’Italia ha bisogno di medici, dobbiamo colmare questo vuoto. Chiaramente, è importante che a questo corrisponda anche un incremento delle borse di specializzazione mediche. Ed è per questo che ci siamo mossi su questo fronte. Abbiamo aumentato le borse già a partire dallo scorso anno e anche quest’anno abbiamo incrementato le risorse di cento milioni in Legge di bilancio per finanziare nuovi contratti di formazione. Non ha alcuna utilità avere più laureati se poi non si specializzano e non possono esercitare. Inoltre, siamo impegnati insieme al Ministero della Salute, agli Atenei e alle Regioni in una riforma del modello di ammissione ai corsi. È richiesta da anni, è stata molto dibattuta e adesso vogliamo arrivare alle risposte attese”.
 
La decisione di Bussetti ha alimentato diverse polemiche e ricevuto il no convinto della Fnomceo, ma in serata arriva una nota di appoggio dal sottosegretario alla Salute Luca Coletto che sottolinea come la scelta sia “in linea con le richieste delle Regioni”

“In questo momento di allarme per la carenza di medici specialisti, che andrà avanti per almeno altri 5 o 6 anni - scrive Coletto - è sicuramente necessario l’aumento delle borse formative post laurea, in numero proporzionato ai laureati in Medicina. Ma è altrettanto necessario che per qualche tempo aumentino anche le matricole in Medicina, che non significa aver tolto il numero chiuso, ma vuol dire garantire per il futuro copertura certa e programmazione meno problematica della dirigenza medica all’interno degli ospedali”.
 
“L’aumento dei posti a Medicina per il prossimo anno accademico - aggiunge - non è poi così importante da far pensare all’eliminazione del numero chiuso, ma, in parte, va a compensare quelli che sono gli abbandoni “fisiologici” da parte degli studenti durante il corso di studio. Anzi, il numero delle matricole è per la prima volta allineato con le necessità esposte dalle Regioni e dunque non c’è motivo di criticare l’operato del ministro Bussetti, che anzi va ringraziato insieme al ministro della Salute Grillo per la sensibilità e l’attenzione posta alla concreta soluzione del problema della mancanza dei medici rispetto al quale i precedenti governi sono stati assolutamente miopi”.
“Stiamo lavorando a un provvedimento che possa far accedere gli specializzandi al più presto nei reparti accreditati per la specialità, la cosiddetta rete formativa individuata dal Miur e dalla Salute. Questo Governo sta portando soluzioni a emergenze causate da anni di pessima programmazione, i cittadini presto vedranno il cambiamento”, conclude il sottosegretario alla Salute.
 
27 giugno 2019
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