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QS Edizioni - lunedì 6 maggio 2024

Governo e Parlamento

Tumore al seno: “mozione primo passo verso screening più efficaci ed efficienti”

immagine 2 luglio - Salute Donna Onlus, una delle organizzazioni promotrici della mozione “sulla prevenzione e cura del carcinoma al seno” approvata nei giorni scorsi dalla Camera, esprime la propria soddisfazione.
Carlucci: “Le Regioni devono fare di più”. 
“Salute Donna è orgogliosa del successo ottenuto con l’approvazione all’unanimità della mozione da parte del Parlamento perché è il frutto del lavoro e dell’impegno che sono stati profusi in questi anni e perché è la dimostrazione che davanti a un argomento importante come la lotta al tumore al seno non esistono schieramenti politici”. Così Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus una delle associazioni promotrici dell’iniziativa legislativa, ha commentato l’approvazione della mozione n. 1-00401 sulla prevenzione e cura del carcinoma al seno. La direttiva impegna il Governo a considerare il tumore al seno una patologia sociale e il contrasto della malattia una priorità per la salute pubblica, a monitorare con attenzione e continuità l’andamento dei programmi di screening mammografico su tutto il territorio nazionale e a premiare le Regioni che evidenzino maggiore efficacia ed efficienza nella realizzazione di programmi di diagnosi precoce del tumore al seno. Inoltre invita il Governo ad accelerare l’iter del ddl per l’istituzione dei registri tumori e a predisporre un progetto nazionale per la prevenzione e la diagnosi precoce, coinvolgendo i medici di famiglia e i servizi territoriali.“L’approvazione della mozione rappresenta solo un primo obiettivo raggiunto grazie anche all’onorevole Carlucci, che ne è stata la prima firmataria”, ha aggiunto Mancuso. “Ora i traguardi futuri sono connessi all’attuazione in tutte le Regioni d’Italia di programmi di screening effettivamente efficaci ed efficienti, per consentire a tutte le donne italiane le stesse possibilità di prevenire ed eventualmente affrontare in tempo la malattia”.
Le lacune dei programmi di screening per il tumore della mammella in Italia sono state da tempo denunciate: permane infatti un forte squilibrio fra il Nord ed il Centro da un lato ed il Sud e le Isole dall’altro; mentre nelle prime due macroaree siamo vicini ad un’estensione tra il 70% e l’82% delle donne invitate ad effettuare i controlli, nelle regioni meridionali e insulari tale indicatore supera di poco il 27%.“Dal cancro alla mammella - ha dichiarato Gabriella Carlucci, vice presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza - oggi si può guarire se il male viene scoperto in tempo ed è per questo che la diagnosi precoce è determinante. Da questo punto di vista le Regioni, titolari dei fondi per la prevenzione stanziati dal Governo, devono fare di più perché, nel 2007, a fronte di 7.400.000 donne potenzialmente interessate allo screening biennale, solo 2.200.000 sono state effettivamente sollecitate ad effettuare la mammografia”, ha concluso.
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2 luglio 2010
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