Per alcune ore nel pomeriggio di oggi si è pensato a un possibile clamoroso dietro front del Governo sul prezzo massimo delle mascherine chirurgiche fissato dal Commissario
Arcuri a 50 centesimi (più IVA) con l'
Ordinanza 11/2020 del 26 aprile scorso. In una bozza del decreto allo studio del Governo, parliamo dell'ex decreto "Aprile" ora ridenominato "Rilancio", tra le proposte dei vari ministeri c'è infatti anche quella del MIse che propone una serie di prezzi massimi per i prodotti di prevenzione e protezione Covid, mascherine e disinfettanti in particolare, da applicare fino al termine dell'emergenza.
E per le mascherine chirugiche il prezzo massimo indicato dal Mise è di 1,50 euro, quindi tre volte quello determinato da Arcuri. Notizia per l'appunto clamorosa viste le polemiche permanenti sulla questione mascherine e che per un po' ha fatto pensare a un cambio di strategia del Governo forse in difficoltà nel gestire la questione. Ma passate alcune ore arriva la precisazione del Mise che fa sapere che in realtà quella proposta era stata scritta e presentata prima dell'Ordinanza e che quindi ormai è superata.
Resta il fatto che lascia comunque perplessi il fatto che gli esperti del ministero dello Sviluppo economico abbiano individuato in un euro e 50 centesimi il prezzo massimo corretto dello stesso prodotto che solo pochi giorni dopo il Governo avrebbe deciso di stabilire su un valore tre volte inferiore. Delle due l'una: o i tecnici del Mise l'avevano sopravvalutato oppure Arcuri l'ha sottovalutato.
Comunque, a questo punto, salvo ulteriori sorprese, il prezzo massimo delle chirurgiche resta fissato a 0,50 centesimi più IVA.
Ma nella bozza non si parla solo di mascherine chirurgiche. Il Mise propone infatti di porre un tetto anche ai prezzi al pubblico per altri prodotti di prevenzione e protezione Covid e in particolare per altre tipologie di mascherine e per i disinfettanti.
Nella bozza si stabilisce che "
In caso di importazione dei dispositivi di protezione individuale di protezione delle vie respiratorie e delle mascherine chirurgiche il prezzo massimo di vendita consigliato è indicato dal soggetto importatore prevedendo un margine di ricarico sulla base di fattori fisiologici di mercato e comunque in ogni caso non superiore al 50% del costo di importazione". E che "
il prezzo finale di vendita al consumo praticato dai rivenditori finali non può in ogni caso superare l’importo indicato nella colonna A di cui all’allegato 1" (
vedi tabella in fondo all'articolo. ndr).
La bozza prevede anche specifiche sanzioni amministrative per chi non dovesse applicare i tetti massimi di prezzo (sanzioni pecuniarie, sospensione dell’attività di vendita, revoca dell’autorizzazione all’apertura).
E infine si prevede anche che, sempre fino al termine dell'emergenza Covid, "
l’obbligo di indicare il prezzo massimo di vendita consigliato può essere esteso, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, a tutti i prodotti ritenuti essenziali in situazioni di comprovata necessità ed urgenza".
Ecco i prezzi massimi proposti dal Mise per le altre tipologie di mascherine: Ffp2 senza valvola 5,75 euro; Ffp2 con valvola 6,50 euro; Ffp3 senza valvola 6 euro; Ffp3 con valvola i 9,50 euro.
Mentre per i disinfettanti si prendono in cosiderazione diverse tipologie per i cui prezzi rimandiamo alla tabella qui sotto.