''Sono molto soddisfatto dell'approvazione dell'intesa sul lavoro pubblico da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome''. Non nasconde il suo entusiasmo il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Soprattutto dope
le bordate da parte del suo predecessore Renato Brunetta. ''L'approvazione conferma la bontà del lavoro fatto e permette di ritrovare un fronte datoriale pubblico unico''. ''Sarà così possibile assicurare l'applicazione della riforma a tutta la Pubblica Amministrazione - conclude Patroni Griffi - e il principio del merito non varrà più per una minoranza ma per tutti''.
E la proposta di legge, che dovrebbe recepire l'intesa, sembra prossima, almeno a quanto afferma lo stesso ministro intervistato oggi dal
Sole 24 ore: "La porterò presto al Consiglio dei Ministri".
Ma nel
parere delle Regioni trapela anche una certa preoccupazione per il possibile "veto" sindacale alle politiche di razionalizzaione della spesa pubblica. Una preoccupazione messa a verbale ed espressa in particolare da Lombardia e Veneto. Altri punti sollevati dalle Regioni, in questo caso Campania, Lazio e Puglia, quello dell'esodo incentivato al personale a seguito di processi di riorganizzazione degli organici e quello sull'emergenza occupazionale legata alla precarietà nelle PA, sulla quel hanno posto l'indice Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Lazio.