"Per il vaccino AstraZeneca è stata data indicazione di somministrarlo sopra i 60 anni, io aprirei anche alla popolazione sotto i 60 di sesso maschile, fino ad esaurimento progressivo delle scorte".
Così il sottosegretario alla Salute,
Pierpaolo Sileri, intervenendo questa mattina a
RaiNews24. "A febbraio-marzo, io non avrei messo la restrizione a 60 anni, ma l'avrei messa più bassa - ha aggiunto - se avessimo ampliato la platea a febbraio avremmo limitato i danni fra gli anziani".
C'è però da dire che, non solo l'Ema non ha mai posto limiti di età o genere non riscontrando evidenze su un possibile rischio aumentato, ma negli scorsi giorni anche la Germania, da cui tutto partì con il report del Paul Ehrlich Institut, ha deciso di aprire il vaccino AstraZeneca a tutte le fasce d'età senza alcuna distinzione. Questa continua attenzione sui limiti da imporre per età o genere rischia invece di alimentare quella distorta percezione di scarsa sicurezza del vaccino che, come già accaduto in diverse Regioni d'Italia, ha portato fenomeni di riufiuto che rischiano di far rallentare il 'passo' della campagna vaccinale.
Quanto all'uso delle mascherine all'aperto, il sottosegretario ha poi spiegato: "Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione: allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio", ha affermato.
G.R.