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QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Mandelli (Fofi): "Giusto regolare il servizio farmaceutico”

1 giugno - “La Corte Europea ha ripetuto quanto sostenuto anche nella sentenza favorevole all’Italia rispetto alla titolarità riservata ai farmacisti. Queste norme sono effettivamente una limitazione della libertà di stabilimento, ma una limitazione proporzionata alla necessità di garantire l’accesso al farmaco e, di conseguenza, la tutela della salute in modo omogeneo sul territorio nazionale, evitando che le farmacie si concentrino nelle zone più favorevoli, lasciando sguarnite le aree disagiate”. È quanto commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi).

In una nota, la Fofi sottolinea come i giudici abbiano comunque rilevato che l’applicazione rigida di questi criteri può generare delle contraddizioni: in un’area rurale a bassa densità di popolazione il rispetto del quorum può portare alla presenza di una sola farmacia in un’area molto vasta; al contrario, rispettare il criterio della distanza in una zona molto popolosa (il centro di una metropoli, per esempio) può far sì che operi una sola farmacia in un quartiere con una popolazione molto superiore al quorum stesso. Secondo i giudici del Lussemburgo spetta al giudice nazionale vigilare che l’applicazione della norma generale, che prevede eccezioni per situazioni particolari, non contrasti con la sua finalità di garantire un accesso adeguato al farmaco da parte della popolazione.
“Bisogna sottolineare - aggiunge Mandelli - che l’indicazione della Corte va nella stessa direzione dei progetti di riforma del servizio farmaceutico italiano, attualmente all’esame della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che prevedono appunto la deroga dalla pianta organica per particolari situazioni”. Per la Federazione, dunque, questa pronuncia “è una conferma della validità dei principi che reggono l’organizzazione del servizio farmaceutico italiano, che già oggi è al primo posto nel gradimento dei cittadini, così come conferma la validità della visione del ministero della Salute che ha individuato nella farmacia uno dei perni dell’assistenza sul territorio”.
 
1 giugno 2010
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