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QS Edizioni - venerdì 17 maggio 2024

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Bene. Ma ora scatto in avanti per rimettere mano alla rete dei servizi alla salute”

14 aprile - “Per garantire ai cittadini servizi e prestazioni appropriate e di qualità si deve puntare sulla crescita, l’integrazione delle competenze e la valorizzazione di tutti i professionisti della salute e migliorare i percorsi di assistenza e cura dei pazienti.L’accordo accompagnato da analoghi provvedimenti sulle altre professioni sanitarie, può dare corso ad una reale e concreta riorganizzazione del SSN in favore dei cittadini, in particolare in relazione alle richieste di salute della popolazione che sono profondamente mutate negli ultimi decenni”. Così commentano la firma del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin della bozza di accordo sulle competenze infermieristiche, i segretari di Fp Cgil, Rossana Dettori, Cisl Fp, Giovanni Faverin e Uil Fpl, Giovanni Torluccio.

“La popolazione Italiana – prosegue la nota - , con un trend superiore a tutti gli altri paesi europei, è progressivamente più vecchia e la speranza di vita nei prossimi 40 anni aumenterà ancora. Cronicità, disabilità, pluripatologie, fragilità sociali e nuove tecnologie impongono un cambiamento nelle risposte ai bisogni dei cittadini, per questo bisogna preoccuparsi del riconoscimento professionale degli infermieri così come dobbiamo integrare gli organici carenti di migliaia di unità. Tutte le professioni sanitarie dovranno rapportarsi con un quadro demografico profondamente mutato, le richieste di salute che ne derivano e l’attuale realtà socio economica del paese”.

“Bisogna inoltre  - continua il comunicato - precisare che il Testo di accordo sulla valorizzazione della professione infermieristica, analizza e traduce in pratica il contenuto del profilo professionale dell’infermiere e propone di dare finalmente completa attuazione ad una normativa rimasta incomprensibilmente inapplicata da anni. Il SSN Italiano deve finalmente porre al centro del sistema il cittadino, in un progetto avanzato di “presa in carico” dei pazienti demandato non a singole figure, ma ad un insieme coordinato ed integrato di professionisti”.

“La difesa – concludono i sindacati - del nostro sistema sanitario dipende anche e sopratutto da questo. Ecco perché continuiamo a sollecitare uno scatto in avanti da parte delle istituzioni centrali e periferiche: per rimettere mano alla rete dei servizi alla salute con più assistenza domiciliare, più prevenzione, più investimento nella formazione del personale, a tutto vantaggio dei cittadini e delle comunità”.
 
14 aprile 2014
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