toggle menu
QS Edizioni - sabato 18 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Sciopero farmacie. Conasfa e Fiafant: “Titolari non sottraggano ferie ai dipendenti”

immagine 25 luglio - Quello di domani sarà uno sciopero “forzato” per i farmacisti collaboratori se il titolare della farmacia deciderà di aderire allo sciopero indetto da Federfarma. Per questo le due federazioni avvertono i titolari: “Le ferie dei dipendenti non si toccano”.
"I dipendenti di farmacia che non potranno effettuare la loro normale attività lavorativa nella giornata del 26 luglio a causa dello sciopero indetto dai titolari di farmacia non dovranno essere sottratte ferie e/o permessi ai dipendenti”.

Lo sottolineano, in vista dello sciopero di domani proclamato da Federfarma, le due federazioni dei non titolari di farmacia Conasfa e Fiafant. Infatti, sottolineato le due federazioni, “per le farmacie che aderiranno all’iniziativa sindacale, l’astensione dei dipendenti alla prestazione lavorativa è assolutamente indipendente dalla loro volontà”.

Una precisazione necessaria, secondo Conasfa e Fiafant, a difesa dei diritti dei farmacisti non titolari che comunque “condividono il fatto che le misure riguardanti la farmacia territoriale siano molto pesanti e rischino di penalizzare un settore già in grave difficoltà”.

Fiafant e Conasfa invitano quindi i collaboratori a “comunicare per iscritto al titolare l’ intenzione di presentarsi regolarmente al lavoro nella giornata in oggetto”.
 
L’invito ai dipendenti di farmacia a recarsi regolarmente al lavoro domani è arrivato nel pomeriggio anche dall’associazione Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, che ribadisce come “pur nel legittimo diritto del titolare di farmacia di scioperare rispetto ai provvedimenti del Governo, il lavoratore non può essere costretto a perdere la propria giornata lavorativa contro la propria volontà”. Anche perché, osserva il Movimento, “per alcuni il peso di questi sacrifici è maggiore di altri ed essere costretti a perdere una sola giornata di lavoro contro la propria volontà è contrario ai più elementari principi costituzionali”.

I dipendenti, spiega il Mnlf, potranno svolgere compiti amministrativi, logistici o quant'altro comprese nelle attività giornalmente svolte, ma diverse dalla dispensazione del farmaco. “In un momento drammatico per l'economia italiana a tutti vengono chiesti sacrifici - secondo il Mnlf -, nessuno può chiamarsi fuori. Il Paese è in piena crisi economica, aggiungere ulteriori disservizi e disagi alle famiglie appare assolutamente al di fuori dalla realtà”.

Ai cittadini, invece, il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti consiglia di recarsi nelle parafarmacie “per ricevere l'assistenza professionale di un laureato ed eventualmente il farmaco opportuno per le patologie manifestate”.
 
25 luglio 2012
© QS Edizioni - Riproduzione riservata