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QS Edizioni - giovedì 9 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Riforma previdenziale veterinari. Uil Fpl: “Evitare discriminazioni per gli specialisti ambulatoriali”  

immagine 12 aprile - Il sindacato chiede chiarimenti sulla proposta di sganciare il contributo integrativo minimo dall’aumento dell’aliquota percentuale per coloro che non possono esercitare il diritto di rivalsa. “I veterinari specialisti ambulatoriali che aderiscono all'indennità di piena disponibilità (esclusività) devono essere inclusi ed equiparati di fatto ai dipendenti pubblici, in quanto anch'essi non hanno la possibilità di rivalersi sul cliente per il finanziamento del contributo”.
In vista dell’ Assemblea Enpav in programma il prossimo 14 aprile a Venezia, che dovrà pronunciarsi e votare le proposte di riforma previdenziale dei veterinari, la Uil Fpl chiede chiarimenti in merito al contributo integrativo, allo scopo di evitare “discriminazioni”.

“Siamo grati per l'ottimo lavoro svolto dalle Commissioni e l’attenzione messa in campo per finalizzare una serie di azioni tese al miglioramento del trattamento pensionistico del Medico Veterinario anche in un’ottica di miglioramento del welfare”, premette in sindacato in una nota. Tuttavia, spiega, “come sindacato maggiormente rappresentativo per la categoria dei medici veterinari specialisti ambulatoriali non può esimersi dall'evidenziare una palese discriminazione che deve essere assolutamente sanata prima dell'approvazione della riforma il 14 c.m”.

Per la Uil Fpl “i medici veterinari specialisti ambulatoriali che aderiscono all'indennità di piena disponibilità (esclusività) in base all'art. 45 dell'Acn 2020, DEVONO essere equiparati di fatto ai dipendenti pubblici, in quanto anch'essi non hanno la possibilità di rivalersi sul cliente finale per il finanziamento del contributo integrativo”.

La Uil Fpl, perciò, chiede che per i medici veterinari specialisti ambulatoriali che aderiscono alla piena disponibilità, “venga applicato un calcolo del contributo minimo integrativo svincolato dagli aumenti dell’aliquota percentuale al 3% e al 4%”.
12 aprile 2024
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