“Non ci preoccupa la formazione degli anestesisti rianimatori che dovrebbero dedicarsi alla partoanalgesia. Quello che ci preoccupa – sottolinea Carpino - è la copertura economica per le assunzioni che sarebbero indispensabili a garantire un servizio continuativo e capillare in tutta Italia. In questo periodo difficilissimo di crisi economica, in particolare per le regioni soggette ai piani di rientro, è possibile pensare di aumentare gli organici medici con l’inserimento di un numero sufficiente di anestesisti rianimatori che riescano a far fronte a questo nuovo impegno?2
“L’Aaroi-Emac – conclude il Presidente - da tempo si batte per la diffusione della partoanalgesia in Italia, ma tale diffusione deve avvenire garantendo la sicurezza delle pazienti senza aumentare ulteriormente il carico di lavoro degli anestesisti rianimatori attualmente in servizio, spesso ampiamente gravati da turni massacranti”.
21 dicembre 2012
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