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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Obbligo assicurazioni. Lala (Omceo Roma): “Ok a proroga ma ora occorre soluzione equilibrata”

immagine 19 luglio - Soddisfazione dell’Ordine dei medici di Roma per l’emendamento del Governo che rinvia l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione professionale per i camici bianchi. Lala: “Anche se il provvedimento deve ancora completare il suo iter parlamentare, prendiamo atto dell’attenzione e della sensibilità dimostrata dall’Esecutivo su questo delicato tema”.
Sull’assicurazione obbligatoria per i medici l’Ordine dei medici di Roma giudica con soddisfazione la scelta del Governo di inserire un emendamento per la proroga di un anno dell’obbligo.
“Anche se il provvedimento deve ancora completare il suo iter parlamentare, prendiamo atto dell’attenzione e della sensibilità dimostrata dall’Esecutivo su questo delicato tema”, commenta il presidente, Roberto Lala, che nei giorni scorsi si era rivolto direttamente al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin per unirsi alla richiesta di uno slittamento della data e per proporre alcuni correttivi allo strumento assicurativo che l’Ordine capitolino ritiene indispensabili.
 
In una lettera indirizzata al Ministro - e per conoscenza al presidente della FNOMCEO e a tutti i presidenti degli ordini provinciali – Lala aveva, infatti, evidenziato la necessità di un rinvio della scadenza inizialmente prevista al 13 agosto prossimo, per evitare che la stragrande maggioranza dei medici italiani si trovasse poi nell’impossibilità di adempiere l’obbligo di legge e, al contempo, a dover prestare la propria opera in condizioni d’incertezza e nel timore di dover sopportare gravi conseguenze economiche per eventuali errori professionali.
 
Al Governo l’Ordine romano ha sempre chiesto una soluzione equilibrata per quanto riguarda l’obbligo assicurativo. In particolare, di imporre per legge alle aziende sanitarie e ospedaliere, pubbliche e private, di garantire la copertura ai medici che in esse operano e di risarcire il danno anche qualora le stesse ricorrano allo strumento della cosiddetta autoassicurazione, così da evitare che il paziente possa rivalersi direttamente sul medico. Inoltre, all’attenzione del Ministro Lorenzin è stata sottoposta la richiesta di predisporre un apposito nomenclatore del danno medico, con tetti congrui - non speculativi o irrealistici - per le singole voci. Strumento che per Lala “va affiancato da un Fondo di Compensazione per quei risarcimenti che superino i limiti contemplati dalla polizza stipulata”.
 
Per il presidente dei camici bianchi della Capitale è altresì indispensabile che le compagnie assicuratrici garantiscano la copertura fino a eventuale e definitivo riconoscimento di colpa o dolo, con il contestuale divieto di recedere dal contratto in conseguenza anche di un solo errore da parte del medico. “Ciò – precisa Lala - deve essere consentito soltanto in caso di ripetuti errori, in un tempo ragionevolmente contenuto, di certo non durante l’intera vita professionale. Anche per evitare una sorta di “cartello” ad excludendum per quei medici considerati maggiormente a rischio, in quanto operanti nelle specializzazioni più critiche e/o con pazienti con patologie più difficili da trattare con successo”.
19 luglio 2013
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