“È necessaria un'azione rapida per il raggiungimento di obiettivi che portino alla nostra professione dei vantaggi concreti”. È partendo da questo principio che il Coordinamento delle associazioni di farmacisti non titolari, Conasfa, ha presentato tre proposte alla Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) e all’Ente di previdenza di categoria (Enpapi).
Elaborate in occasione dell'Assemblea Nazionale svolta a Venezia all’inizio di novembre, le proposte riguardano in particolare tre questioni: lavoro, spese contributive e rilancio dell’immagine professionale.
In particolare il Conasfa chiede di trovare “semplici atti per migliorare l'informazione, per far incontrare più celermente e in modo più capillare la domanda e l'offerta di lavoro”. All’Enpaf viene poi chiesto di “allentare la morsa dei contributi” sulla popolazione professionale “in situazioni critiche come lo stato di disoccupazione e nei vari contratti atipici, questi ultimi oramai parte integrante nella nostra attività professionale e in più occasioni usati al limite della dignità lavorativa”.
Per il Conasfa occorre poi rilanciare la figura professionale del farmacista attraverso i mass media. “La nostra professione, infatti, sta affrontando una crisi d'identità complice un susseguirsi di azioni che relegano il farmacista ad affrontare giornalmente aspetti burocratici/economici a scapito del suo vero ruolo di assistenza all'utenza e di consulenza sul farmaco”.
Ecco le lettere che il Conasfa ha inviato alla Fofi e all’Enpaf ponendo i problemi e suggerendo le possibili soluzioni per ciascuno dei tre temi:
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servizio cerco/offro lavoro
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sostenibilità delle spese contributive
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campagna promozione della figura professionale