“Sosteniamo lo spot di Amami (Associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente) e ne condividiamo i contenuti. Tuttavia vogliamo prendere le distanze da alcune interpretazioni che sono state date, in particolare quelle in cui si identifica nella figura degli avvoltoi una sola categoria professionale”. Ad affermarlo è
Mario Pelle Ceravolo, vice-presidente dell'Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), intervenendo così sulle polemiche scatenate dallo “spot degli avvoltoi” lanciato dall’Associazione dei medici accusati ingiustamente di malpractice.
“L'intento del messaggio pubblicitario di Amami – precisa Pelle Ceravolo - è denunciare l'attività di una serie di persone che operano in diverse categorie, approfittando dei pazienti per ricavarne profitto. Quello che si vuole condannare quindi non è una particolare categoria professionale, ma un comportamento che è, purtroppo, trasversale. È erroneo quindi identificare gli avvoltoi dello spot con gli avvocati”.
“Ci sono due diritti importanti da difendere – conclude il vice-presidente dell’Aicpe -, quello dei pazienti, che devono essere curati da medici responsabili e conservare il proprio diritto ad ottenere la migliore qualità della cura, e quello dei medici, che devono essere posti nelle condizioni di esercitare la propria professione con coscienza e tranquillità senza avvoltoi intorno che possano disturbare ed inquinare il rapporto medico-paziente”.