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QS Edizioni - giovedì 16 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Congresso nazionale Fesmed. “Rivisitare carriera del medico dirigente. Serve riconoscimento professionale”

immagine 14 aprile - Ma non solo, per la Federazione sarà fondamentale la “riaffermazione a livello normativo delle competenze proprie della professione medica” e lo “sblocco della L. 122/2010, affinché vengano consentiti degli incrementi stipendiali, anche in assenza di uno stanziamento governativo, attraverso l'utilizzo dei fondi accessori”.
Si è concluso a Rimini lo scorso sabato il Congresso nazionale Fesmed, al quale hanno preso parte anche i rappresentanti delle Associazioni dei soci fondatori: Acoi, Aogoi, Sedi e Sumi.
 
Sono state dibattute tematiche normative ed economiche rese attuali dal blocco della contrattazione nazionale ed è stato presentato il libro curato dal prof. Salvatore Aleo “Le Responsabilità’ in ambito sanitario”, molto atteso dai soci e alla cui realizzazione la Fesmed si è molto impegnata.
 
Il libro raccoglie i contributi di illustri giuristi, sociologi, economisti, medici-legali e rappresentanti delle Associazioni Scientifiche e Sindacali e si propone di promuovere una più attuale visione della responsabilità in ambito sanitario.
 
I soci Fesmed riuniti in assemblea si sono espressi a favore di:
 
-Rivisitazione della carriera del medico dirigente, in modo tale che vengano riconosciute le competenze raggiunte, gratificando il medico e rendendo riconoscibili anche al cittadino il suo incarico e le sue responsabilità. In pratica, il medico non vuole più iniziare la sua carriera come dirigente medico e concluderla con lo stesso incarico di dirigente medico, senza aver avuto la possibilità di conseguire alcun tipo di riconoscimento professionale manifesto.
 
-Riaffermazione a livello normativo delle competenze proprie della professione medica.
 
-Sblocco della L. 122/2010, affinché vengano consentiti degli incrementi stipendiali, anche in assenza di uno stanziamento governativo, attraverso l'utilizzo dei fondi accessori che sono presenti nelle aziende sanitarie e ospedaliere e che attualmente non possono essere utilizzati.
14 aprile 2014
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