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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Dietisti protestano contro il ministero della Salute

immagine 20 dicembre - Alla base della protesta il mancato coinvolgimento nell’elaborazione delle Linee guida per la ristorazione ospedaliera presentate dal ministero e approvate giovedì scorso dalla conferenza Stato-Regioni.
Pur “condividendo le finalità ed i contenuti del progetto”, l’Associazione nazionale dietisti (Andid), esprime “stupore” nei confronti della scelta del ministero della Salute di escludere la figura professionale del dietista, “professionista espressamente formato e  riconosciuto dal ministero stesso” dall’elaborazione delle linee guida per combattere la malnutrizione in ospedale adottando buone pratiche di alimentazione.
“È una questione cruciale di responsabilità verso la salute collettiva di tutti i cittadini” e “nella prospettiva di una nostra collaborazione attiva e di coinvolgimento nel progetto”, afferma la presidente dell’Andid, Giovanna Cecchetto. I dietisti infatti, aggiunge Cecchetto, “ da sempre operano nelle strutture sanitarie e nelle Comunità di sani e malati, occupandosi di ristorazione, di educazione alimentare e di dietoterapia, promuovendo la qualità e la sicurezza dei servizi rivolti ai cittadini, spesso in condizioni di organico assolutamente insufficiente. In questo senso si condividono le finalità ed i contenuti del progetto, in particolare per quanto riguarda il riconoscimento del ruolo indispensabile del Dietista, affianco al medico specialista, nella gestione della nutrizione in Ospedale”, ma “si ritiene una criticità grave ed onerosa sul piano dei costi a carico del Servizio Sanitario, che la gestione degli aspetti clinico-assistenziali sia delegata esclusivamente alle Unità Operative di Dietetica e Nutrizione Clinica”.
L’Andid ha quindi annunciato che invierà al ministero della Salute le proprie osservazioni, con l’obiettivo di “elevare il livello di applicabilità delle linee guida e di favorire risposte appropriate alle esigenze nutrizionali e di salute degli utenti”.
Tenuto conto che, sottolineano i dietisti:
  • le raccomandazioni del Consiglio d’Europa per la prevenzione e gestione della malnutrizione ospedaliera, sottolineando l’estrema complessità dei fattori che determinano questo fenomeno, indicano come strategia vincente e prioritaria il coinvolgimento e il coordinamento di tutti gli attori a vario titolo interessati (Management, Staff medico, Personale Infermieristico, Dietisti, Addetti al servizio di ristorazione, Pazienti e loro Famiglie)
     
  • fare riferimento ad un unico modello organizzativo significa ignorare l’autonomia organizzativa di cui sono dotate le Aziende Sanitarie
     
  • indipendentemente dalla tipologia della struttura organizzativa in cui operano,  i Dietisti negli Ospedali collaborano con il personale medico, assistenziale, economale e di cucina. La loro specificità professionale consiste nel saper coniugare gli aspetti organizzativi e igienico-sanitari a quelli nutrizionali e dietetici, in un’ottica globale dell’assistenza nutrizionale, garantendo, nel contempo, la massima personalizzazione del servizio ed il miglior utilizzo delle risorse strutturali, umane e finanziarie.
     
  • i Dietisti da anni stanno applicando le raccomandazioni europee nell’elaborazione e gestione di menù ad alta densità energetica, a consistenza modificata (per i problemi della deglutizione), e per target di Utenti (Bambini, Anziani, ecc.) negli Ospedali e nelle strutture assistenziali territoriali (RSA, Case di Riposo, ecc.)
     
  • l’Associazione Nazionale Dietisti, già dal 2007, ha collaborato con il Centro per la Gestione del Rischio Clinico e la Sicurezza del Paziente della Regione Toscana elaborando una Buona Pratica per la Gestione del Rischio Nutrizionale in via di implementazione nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Toscana per garantire performance, continuità e cooperazione nel percorso assistenziale della nutrizione.
20 dicembre 2010
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