Contribuire a far decollare le Reti oncologiche nel Servizio Sanitario Nazionale è una delle priorità dell’azione del Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo). Tuttavia, “le delibere relative alla costituzione delle Reti regionali esistono sulla carta, ma sono poche le Regioni italiane dove questo modello organizzativo è avviato. Tra gli esempi più virtuosi si possono citare quello della rete oncologica piemontese e dal punto di vista dei processi dell'informatizzazione clinica l' esperienza pionieristica del Trentino Alto Adige”, denuncia il Cipomo. Secondo il quale, però, “il tema acquisisce particolare interesse proprio ora, tenendo conto delle priorità indicate dal Ministro Beatrice Lorenzin nel nuovo Patto per la Salute, soprattutto quando ci si prefigge di migliorare l’offerta e l’assistenza sanitaria sul territorio e anche lontano dai grandi centri ospedalieri”.
"Bisogna cercare di definire alcuni requisiti di base per la progettazione delle reti oncologiche, degli indicatori per monitorarne il funzionamento e soprattutto avere tempi certi"- ha dichiarato Gianpiero Fasola, presidente Cipomo. "Per questi motivi – ha spiegato Fasola - Cipomo insieme ad Aiom e ad Agenas ha avviato un gruppo di lavoro per produrre un documento condiviso da mettere a disposizione delle Regioni. Crediamo che l'expertise delle società scientifiche e delle associazioni di professionisti sia preziosa per identificare  una metodologia per avviare la diffusione e valutare gli effetti delle reti per i pazienti con una diagnosi di tumore. La partnership con Agenas ci sembra per questi aspetti naturale".

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