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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Liberalizzazioni. Parafarmacie: "Il no della Consulta sulla fascia C è palesemente incorretto"

immagine 21 luglio - Questo il commento alla sentenza della Corte Costituzionale che ha ribadito l'esclusiva della farmacie per la vendita dei farmaci di fascia C con ricetta medica. Per il presidente Gullotta: "I presupposti della sentenza non corrispondono alla realtà giuridica esistente, ricorreremo alla Corte Ue dei diritti dell'uomo".
"Le motivazioni con le quali la Consulta ha statuito che medicinali di fascia C restano un'esclusiva delle farmacie lasciano sconcertati". E' quanto ha dichiarato il presidente delle Parafarmacie italiane, Davide Giuseppe Gullotta, all'indomani della sentenza (216/2014) con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione sollevata da un'ordinanza del Tar Calabria.

"Le sentenze si rispettano - ha precisato Gullotta - ma i presupposti di fatto su cui si basano le motivazioni della Corte sono esposti in modo del tutto errato: il più alto organo di garanzia costituzionale descrive uno stato di fatto diametralmente opposto a quello effettivamente esistente e su questo basa una sentenza. E' preoccupante che ciò accada in uno stato di diritto come l'Italia: a questo punto non resta che appellarci alla Corte europea dei diritti dell'uomo".

Le parafarmacie italiane evidenziano in particolare come sia "palesemente errata" la 'descrizione' della stato giuridico-fattuale (punti 5.2. e 6 della sentenza ) e che costituisce il presupposto su cui la Corte articola la parte centrale della propria decisione. "Infatti, non è vero che i farmaci di fascia C possono essere dispensati nelle parafarmacie ad accezione di quelli espressamente indicati in un dato elenco. È vero l’opposto: possono essere dispensati nelle parafarmacie solo quei farmaci che sono inseriti in un determinato elenco predisposto dall’Aifa - ha spiegato Gullotta -. Inoltre, non è vero che esiste il principio per cui i farmaci di fascia C sono liberalizzati e che è residuale il divieto della loro vendita (vale semmai l’opposto: i farmaci di fascia C soggetti a prescrizione 'vendibili' nella parafarmacie sono solo una minima parte). Infine non si comprende l’affermazione della Corte per cui vi sarebbero nelle farmacie maggiori garanzie per la tutela della salute dei cittadini (affermazione che, però, rimane a un livello generico e senza alcuna specificazione)".

"Anche qui restiamo sconcertati - ha concluso Gullotta -. I requisiti di sicurezza e controllo per i farmaci nelle farmacie e parafarmacia sono identici: con il recente decreto Crescitalia sono stati oramai inseriti all'interno dei nostri esercizi tutti gli obblighi di sicurezza e controllo che ritroviamo in farmacia".  
21 luglio 2014
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