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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Accordo nazionale medicina generale. Fumata nera alla Sisac: attriti sulle norme per la rappresentanza

immagine 11 settembre - Secondo la ricostruzione della Struttura interregionale sanitari convenzionati, la sospensione del tavolo è dovuta al comportamento di Intesa Sindacale che "non ha rispettato le disposizioni regolamentari sull'accesso delle delegazioni". Pronta la replica. "E' un presto per non rinnovare la Convenzione".
Tutti a casa. Le trattative per il rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale, calendarizzate per oggi, sono state rinviate. Il motivo? Un surplus di rappresentanti sindacali, non in linea con quanto previsto dal regolamento. Un “comportamento contrastante con le regole” ha rimarcato la Sisac, che ha quindi sospeso l’incontro negoziale. Un rompete le file che non è piaciuto ai sindacati. O almeno ad una parte delle sigle presenti.
 
Ma veniamo ai fatti. Sul banco degli imputati è finita Intesa sindacale che si è presentata al tavolo con quattro delegati (uno in rappresentanza della quattro sigle che la compongono, Cisl Medici, Cgil Medici, Simet e Sumai) anziché con i due previsti dal regolamento 2007.
 
Un eccesso, appunto, secondo la Sisac che in un secco comunicato ha chiarito la vicenda: “All’incontro era previsto l'accesso delle delegazioni di parte pubblica e sindacale secondo le disposizioni regolamentari vigenti contenute nell'Accordo del 5 ottobre 2007 che prevedono sia attribuito alle delegazioni presenti un peso commisurato alla rappresentatività rilevata. La Sisac, come da comunicazioni già effettuate alle parti, ha osservato scrupolosamente ogni procedura prevista a garanzia della correttezza e della trasparenza delle trattative. Purtroppo, con rammarico, si è dovuto prendere atto di una volontà non coerente con tale impostazione rispettosa di tutte le controparti, ad opera dell’unica sigla Intesa Sindacale la quale ha posto in essere un comportamento contrastante con le regole del predetto Accordo, accettato da tutte le altre sigle convocate. A fronte di tale atteggiamento la Sisac si è vista costretta a sospendere l'incontro negoziale odierno”.

Una posizione che ha diviso i sindacati. Sulla stessa lunghezza d’onda si è posizionato lo Smi. “L’incontro – sottolineano in una nota i dirigenti nazionali – è stato interrotto, perché una delegazione era presente in soprannumero. Purtroppo da un lato non si rispettano le regole di composizione delle delegazioni, dall'altro alcuni insistono con la richiesta di tavoli separati: a pagarne le conseguenze i medici, che, invece, di polemiche e di ulteriori ritardi e sospensioni, avrebbero bisogno di risposte urgenti ai gravi problemi della categoria”.

Di segno opposto, invece, la ricostruzione di Intesa. “Il coordinatore Sisac, Franco Rossi, non ha consentito la presenza al tavolo della delegazione di Intesa Sindacale, formata da un rappresentante per sigla ed ha immediatamente interrotto l'incontro”. Il regolamento del 2007, infatti, “già a suo tempo non fu firmato da Intesa, in quanto ritenuto illegittimo ed in violazione delle normative vigenti e della Costituzione. Infatti in nessun tavolo di trattativa sindacale si è mai stabilita una limitazione al numero dei rappresentanti di ogni sigla rappresentativa”.

Ma le ragioni effettive della sospensione, secondo Intesa, sarebbero altre. “Riteniamo questa una manovra della Sisac non comprensibile: si cercano pretesti per non rinnovare le Convenzioni in questo momento di particolare criticità. Ma, intanto, sui medici si accumulano disagi e difficoltà nel garantire la tutela della salute ai cittadini. Sembra che – conclude la nota - questo però non riguardi tutti”.

Rimane il fatto che le trattative sono state rinviate La Sisac ha infatti specificato di “essere pronta a procedere speditamente nelle trattative auspicando che il comportamento negoziale di tutte le parti in causa rientri nella normalità”. Si provvederà quindi al rinnovo serrato delle convocazioni. Tuttavia ha rimarcato la struttura negoziale “attenendosi scrupolosamente a tutte le disposizioni normative e regolamentari vigenti”.
11 settembre 2014
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