“Non posso esimermi dal commentare come l’unico aspetto positivo è una diminuzione dei posti a disposizione la cui necessità era stata più volte evidenziata. Ma questa diminuzione, peraltro non particolarmente rilevante, poteva avere un senso 5 anni fa e/o prima dell’apertura generalizzata dell’accesso a causa di ‘errori’ nell’emanazione dei bandi sfruttati per la richiesta di riammissione al Tar”. È quanto afferma il presidente della Cao nazionale,
Giuseppe Renzo commentando il bando per l’assegnazione dei posti per il corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria per l’anno accademico 2015/2016. I posti assegnati per quest’anno sono 792 mentre erano 949 l’anno precedente.
In questo contesto il presidente Renzo denuncia anche come desta “notevole perplessità la ripartizione dei posti fra i vari corsi di laurea che sembra ancora una volta dettata dal soddisfacimento di aspettative basate sull’individuazione di capacità formative teoriche ed autoreferenziali. Ancora una volta sembra prevalere l’interesse dei docenti e non quello dei discenti senza una vera programmazione dei fabbisogni sul territorio nazionale a causa di una inveterata abitudine di ossequioso rispetto delle indicazioni fornite dall’Università”.
E il riferimento di Renzo è all’attivazione da parte del Miur di un nuovo corso di laurea in odontoiatria nell’Ateneo di Salerno in un contesto che vede 35 corsi di laurea in tutta Italia e dove 12 atenei su 35 hanno meno di 15 studenti e solo 7 atenei ne hanno più di 30. “La logica che sottende a questi numeri appare deprimente” e in “palese contraddizione con la filosofia dei tagli”.
“In quest’ambito – specifica il presidente degli odontoiatri – si premia ancora una volta chi ha le ‘capacità politiche’ di farsi ascoltare in alto loco mentre si inducono gli studenti a rivolgersi ai corsi di laurea stranieri che sembrano sempre più aprirsi all’inserimento degli italiani sulla base anche di accordi privatistici fra università italiane e straniere”.
“La pletora e la devastazione di una professione – attacca Renzo – interessa pochi universitari e, al contrario, lo spirito di conservazione e perpetuazione di cattedre ed insegnamenti, accompagna il vivere quotidiano di molti di essi”.
E per arrestare il fenomeno il presidente Renzo lancia una proposta ‘shock’: “C’è la necessità di intervenire suggerendo un anno di ‘fermo biologico’ per attuare attraverso le opportune verifiche, tramite l’organismo deputato Anvur finalmente un vero, serio e incisivo controllo sulle effettive potenzialità strutturali e di personale docente, nei vari corsi di laurea”.
"Continueremo - conclude - la nostra opera di denuncia per dare finalmente risposte concrete ai nostri giovani che devono vedersi garantiti da un lato il sacrosanto diritto allo studio e dall'altro il diritto ancora più importante ad uno sbocco occupazionale e ad una effettiva possibilità di esercitare in futuro la professione odontoiatrica"