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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Nasce la “casa comune” dell’odontoiatria italiana

immagine 17 luglio - Cao, Università, liberi professionisti, società scientifiche, studenti dei CdL in odontoiatria. Le rappresentanze di una categoria che conta 61mila professionisti  hanno creato oggi gli Stati Generali dell’Odontoiatria, per parlare con una sola voce sui temi caldi della professione:  formazione,  abusivismo, aggiornamento delle Raccomandazioni Cliniche.
Il vulcanico Pippo Renzo, presidente nazionale CAO (Commissione Albo Odontoiatri, ovvero la rappresentanza ordinistica dei dentisti italiani), è stato certamente il motore dell’iniziativa che ha portato, oggi, alla sigla di un protocollo d’intesa  per la costituzione degli Stati Generali dell’Odontoiatria, di cui lo stesso Renzo ci aveva ampiamente parlato in unìintervista nei giorni scorsi, ovvero una rappresentanza comune della professione, capace di interloquire con una sola voce nelle sedi politiche e istituzionali.
 
A siglare il protocollo lo stesso Renzo, Enrico Gherlone, Gianfranco Prada (presidente Andi), Maria Grazia Cannarozzo (presidente del Cenacolo Odontostomatologico italiano), Gianfranco Carnevale (presidente del Comitato inter societario di coordinamento delle società scientifiche odontostomatologiche - CIC), Antonella Polimeni  (presidente del Collegio dei docenti universitari di discipline odontostomatologiche), Laura Strohmenger (coordinatrice del Centro di Collaborazione OMS di Milano per l'Epidemiologia e l'Odontoiatria di Comunità), Emilio Fiorentino (presidente dell’Associazione Italiana Studenti in Odontoiatria), Pio Attanasi (specialistica ambulatoriale), Brunello Pollifrone (presidente CAO Roma), Raffaele Iandolo  (tesoriere Fnomceo), Stefano Almini  (Cao Bergamo), Roberto Gozzi, Giuseppe  Lo Giudice, Alessandro Zovi, Sandro Sanvenero, Massimo Gaggero (vicepresidente Andi) .
 
Cao, università, sindacati e società scientifiche di categoria vogliono trovare una sede comune per far sentire con più forza la voce di una professione che, pur rappresentando 61mila operatori, viene spesso relegata in una condizione di subalternità.
Tra le criticità messe in evidenza in questo primo incontro, il nodo della formazione universitaria, che vede la nascita di nuovi CdL anche in realtà piccole e poco attrezzate che non garantiscono la qualità della formazione (vedi il caso del Cdl a Salerno); l’aggiornamento delle Raccomandazioni Cliniche, ovvero dei “protocolli” che segnano  le garanzie di qualità per la professione; il fenomeno dell’abusivismo e del prestanomismo, che affligge la professione.
 
Alla riunione ha partecipato anche il presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti,  condividendo il comune sforzo per garantire la qualità professionale, obiettivo comune per riconquistare autorevolezza alla professione medica e odontoiatrica.
17 luglio 2015
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