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QS Edizioni - mercoledì 1 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Mobilitazione medici. Fimmg: “Chi non aderisce non è un vero medico“. Pieno sostegno a iniziative Fnomceo

immagine 18 settembre - I medici di famiglia rilanciano l’allarme della Federazione e ne sostengono ogni iniziativa. Milillo: “La situazione è diventata insostenibile per tutti i medici e di conseguenza per i cittadini da loro assistiti”. Lanciato l’hashtag #mobilitiAMO la professione medica. “Se ci sarà qualcuno che intenda sottrarsi suggeriamo al cittadino di dubitarne perché quello non è un vero medico”.
La Fimmg rilancia l’allarme diffuso dalla FNOMCeO e ne sosterrà con i suoi iscritti tutte le iniziative. “Appare chiara ormai una situazione diventata insostenibile per tutti i medici e di conseguenza per i cittadini da loro assistiti, caratterizzata da discussioni sulla sanità in termini di spesa e mai di investimenti sia politici che finanziari tesi al recupero di una offerta nazionale della assistenza medica – dichiara Giacomo Milillo Segretario Nazionale della FIMMG  – e appare anche evidente che, nonostante tutti i tentativi di interlocuzione, l’atteggiamento rimane quello di un mancato coinvolgimento nelle scelte e di indifferenza alla necessità di sostenere una figura quale quella dei medici, necessaria ai cittadini sia per i bisogni assistenziali, ma anche per quell’affidamento a un soggetto professionale di cui bisogna fidarsi, non a un soggetto di cui dubitare continuamente, che decide su meccanismi economicistici o peggio di risparmio sulla salute dei cittadini”.

“Non è difficile individuare le cause e le responsabilità in un sistema che, con la regionalizzazione della sanità,  è stato capace solo di determinare interessi di organizzazione regionalistica e non propone mai una sintesi dell’interesse nazionale alla salute della popolazione. Appaiono evidenti le discussioni di regioni che, con piglio ragionieristico, difendono solo i loro conti e plaudono a una offerta assistenziale regionale senza curarsi di un progetto unitario di tutte le regioni - continua Milillo - A cosa serve una Conferenza Stato Regioni, nelle intenzioni del legislatore, se non a definire come si omogeneizzano le pratiche assistenziali in un interesse collettivo e non a ricatti e baratti tra interessi parziali, che devono essere difesi quasi come i confini e i muri che in questi giorni si ripropongono verso gli interessi umanitari dei richiedenti asilo?”.

“Non è per questo che la maggior parte dei medici ha intrapreso e ama la professione medica, non è per questo che un medico ogni giorno si mobilita e opera  in scarsità di risorse e senza una progettualità prospettica, che gli renda merito del ruolo che dovrebbe avere in uno Stato che lo riconosce come servitore dello stesso e dove lo Stato, e forse va ricordato, è l’insieme dei cittadini, non l’interesse politico di 21 governatori” conclude Milillo “Perciò è necessario mettere insieme questi sentimenti etici della professione a difesa della stessa, per questo nessuno si sottrarrà alla parola d’ordine MOBILITIAMO LA PROFESSIONE MEDICA e se ci sarà qualcuno che intenda sottrarsi suggeriamo al cittadino di dubitarne perché quello non è un vero medico”.
18 settembre 2015
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