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QS Edizioni - giovedì 16 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Contratto dirigenza Ssn. Nuova firma all'Aran. Aumenti medi di 180 euro al mese

immagine 6 maggio - Conclusa la riunione all'Aran convocata dopo lo stop della Corte dei Conti dell'altro ieri. Recepiti i rilievi della Corte ma si conferma la futura possibilità di inserire l'indennità di esclusività nella massa salariale.  
Nuova firma, e questa volta dovrebbe essere definitiva, del contratto della dirigenza del Ssn. Si è infatti conclusa nel tardo pomeriggio la riunione all'Aran convocata dopo lo stop della Corte dei Conti dell'altro ieri. La magistratura contabile aveva infatti eccepito su quanto previsto nella dichiarazione congiunta allegata al  contratto dove si prevedeva l'inserimento dell'indennità di esclusività  nella massa salariale, ai fini del calcolo degli aumenti contrattuali, già dal prosssimo contratto.
Ma, come hanno sottolineato al termine dell'incontro i sindacati, resta comunque in vigore quanto stabilito dall'articolo 12, comma 3 del contratto appena siglato che abolisce il precedente divieto di inserire l'indennità nella massa salariale. In altre parole sarà il prossimo tavolo negoziale, quando si aprirà, a stabilire se conteggiare o meno l'indennità nelle voci utili al calcolo degli aumenti salariali.
A parte la questione indennità, il nuovo contratto relativo al 2° biennio economico 2008-2009 porterà a un aumento mensile per la categoria di circa 180 euro mensili.
“Siamo soddisfatti di questo risultato – commenta l'Anaao Assomed – perché l'attuale quadro socio-economico non consentiva di raggiungere obiettivi più ambiziosi soprattutto dal punto di vista economico. Siamo anche riusciti dopo una lunga trattativa a contenere i tentativi di peggiorare le condizioni di lavoro della categoria”. 
Tra gli aspetti qualificanti del contratto, l'Anaao Assomed sottolinea l'introduzione del diritto al reintegro nel posto e nell'incarico in caso di licenziamento ingiustificato, la rivalutazione della indennità di esclusività per la prima volta dopo 10 anni con contestuale abolizione del divieto di inserimento nella massa salariale, l'attenuazione e modulazione delle sanzioni disciplinari previste dai decreti Brunetta per tutto il pubblico impiego, la possibilità di altri incrementi economici contrattati a livello regionale.
"Ma la firma - prosegue la nota - porta con sé anche qualche perplessità riguardo alle modalità con cui si è raggiunta l'intesa. Infatti le organizzazioni sindacali oggi sono state chiamate a siglare un testo in realtà modificato rispetto a quello sottoscritto in via preliminare a febbraio. Sebbene le osservazioni della Corte dei Conti avvenute in fase di certificazione siano marginali e non abbiano stravolto l'impianto complessivo, l'Anaao Assomed ha stigmatizzato una procedura che può consentire cambiamenti unilaterali senza che la parte sindacale abbia la possibilità di intervenire facendo valere il suo diritto alla contrattazione".
 
Positivo anche l giudizio della Cisl Medici. "Il nuovo Contratto che abbiamo firmato è positivo per i medici e per i cittadini". Lo sostiene Giuseppe Garraffo, segretario generale Cisl Medici, che spiega come "ai medici e ai veterinari pubblici sono stati riconosciuti miglioramenti normativi significativi come il consolidamentoì dell'indennità di esclusività e maggiori garanzie contrattuali sulle sanzioni disciplinari previste dalla Legge Brunetta, che rasserenano il clima lavorativo negli ospedali e nelle aziende sanitarie". Queste nuova normativa, continua Garraffo, insieme alla maggiore attenzione sul rischio clinico e sulla tutela assicurativa, "contribuirà a migliorare l'assistenza sanitaria e i servizi resi ai cittadini. La firma di questo contratto è una buona notizia anche per le relazioni sindacali, perché, pur in presenza di una situazione di crisi si è riusciti a dare un riconoscimento economico e normativo equilibrato ai medici del Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, passato il momento di legittima soddisfazione - prosegue - i medici e le loro rappresentanze sindacali dovranno affrontare una nuova fase piena di incognite per la loro professione e per il futuro del Servizio sanitario, riaffermando il loro ruolo".
C.F.
 
6 maggio 2010
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