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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Decreto Appropriatezza. Bartoletti (Fimmg): “Burocrazia in un testo calato dal palazzo. Si può fare di meglio per migliorare il sistema”

immagine 28 gennaio - Per il vice segretario del sindacato dei medici di Famiglia il decreto appropriatezza, pubblicato il 20 gennaio scorso, f”a si che nell'assistenza odontoiatrica, a parte le urgenze e il disagio sociale, sia di fatto tutta a pagamento”. Per i medici di famiglia “se vincolare la prescrizione di alcune tipologie di esami a uno specialista può essere in principio corretto, lo è meno per i lunghi tempi di attesa che potrebbero verificarsi”.
Il recente decreto appropriatezza, pubblicato 20 gennaio, introduce anche nelle prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio, oltre che sull’assistenza farmaceutica, la codifica attraverso note limitative. Alcune tipologie di esame, si possono prescrivere a carico del sistema sanitario pubblico , solo in alcune condizioni. E per la Fimmg, sull’assistenza odontoiatrica, a parte le urgenze e il disagio sociale, “è tutto a pagamento”.

"Al di là del merito, che in linea teorica è condivisibile - ha affermato Pier Luigi Bartoletti vice segretario Nazionale della Federazione Italiana Medici di Famiglia - ovvero indicare la “giustezza” della prescrizione di alcuni esami e limitarne l’utilizzo inappropriato, si cade, come spesso avviene, nell’errore di formulare norme giuste ma difficilmente applicabili nel vivere quotidiano delle persone e degli operatori che lavorano direttamente a contatto con i pazienti, senza filtri amministrativi, senza strutture di contorno di accoglienza e prenotazione, ovvero i medici di famiglia ed i pediatri di libera scelta. E l’inapplicabilità sostanziale di norme, pur giuste nel principio, ma formulate con criteri scientifici condite da bizantinismo burocratico determina spesso disservizi, incomprensioni, litigi e ne vanifica l’obiettivo".

"Se l’obiettivo è adeguare il sistema sanitario pubblico - continua  Bartoletti” - utilizzando la professionalità degli operatori che ci lavorano, non è che aiuti molto “calare” dal Palazzo un elenco di prestazioni ed una serie di note,codicilli, codici e condizioni di erogabilità da “inzeppare” in una ricetta de-materializzata che ad oggi non prevede tale modalità di compilazione e quindi obbliga a scrivere a mano, in barba a tutte le regole della de materializzazione. Anzi assume il sapore di una presa per i fondelli. Se vincolare la prescrizione di alcune tipologie di esami a chi ne ha la particolare competenza, lo specialista, puo’ essere in principio corretto, lo è meno quando per andare da quello specialista pubblico debbo aspettare sei mesi, e così se ho un’allergia ai pollini primaverili mi continuo a soffiare il naso e sarò valutato in autunno quando sto bene. Se in questo Paese si tornasse a ragionare in modo normale, forse si tornerebbe ad accoppiare alla competenza tecnico-scientifica ed alle revisioni internazionali di letteratura, la sensibilità di chi tutti i giorni fa i conti con un sistema farraginoso e complicato. Invece no, si pontifica senza avere cognizione di causa".
28 gennaio 2016
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