Da circa un mese è entrato in vigore il dlgs 28/2010 e il regolamento di attuazione Dm 180/2010 che stabilisce che per risolvere molte controversie civili (tra queste quelle di carattere medico sanitario), prima di andare in tribunale, è necessario passare attraverso un tentativo di mediazione. Considerato ciò, venerdì scorso la Fnomceo, a Como, ha deciso di mettere in scena, sotto la regia di Ilaria Pagni, professore ordinario di Diritto processuale civile all'Università di Firenze, una simulazione di un caso di conciliazione in materia di responsabilità sanitaria.
In pratica, un cast di medici e avvocati, armati di copione, hanno interpretato le diverse "parti" per rappresentare la seduta di conciliazione di un ipotetico caso clinico.
L’iniziativa promossa dalla Fnomceo muove i passi dalla consapevolezza che, pur riconoscendo gli indiscussi vantaggi che la normativa porterà in termini di celerità e alleggerimento delle procedure, sono ancora molti i punti critici od oscuri della legge. Nei giorni scorsi, infatti, il Tar del Lazio ha dichiarato rilevanti alcune delle questioni di legittimità costituzionale sollevate sulla normativa - tra gli altri - dall'organismo unitario dell'avvocatura. La parola ora passa alla Corte Costituzionale.
“La normativa resta ovviamente in vigore - spiega il presidente Fnomceo, Amedeo Bianco chiarendo che per i cittadini nell'immediato non cambia nulla -, ma è chiaro che la pronuncia della Corte Costituzionale avrà rilevanza".
A Como dovrebbe anche essere definito l'accordo con il Consiglio nazionale Forense per l'istituzione, insieme agli Ordini dei medici, di una scuola di formazione di conciliazione con un programma unico su tutto il territorio. "Per ora esiste una bozza - dice Gianluigi Spata, presidente Omceo di Como - su cui si dovrà lavorare per creare un documento approvato dalla Federazione e dal Consiglio Forense. L'idea è quella di formare figure professionali che, rispetto a quelle già presenti, abbiano conoscenze e capacità specifiche nel nostro particolare settore".