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QS Edizioni - giovedì 2 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Delega lavoro in sanità. Coordinamento Mondo Medico: “Tutto da rifare”

immagine 8 aprile - “Nessuna soddisfazione” da parte del Coordinamento sull'ipotesi di un contratto a tempo determinato per gli specializzandi agli ultimi due anni di formazione specialistica. Nella riunione odierna con i Dirigenti del Ministero della Salute ancora nessun passo in avanti sul corretto inquadramento della figura del medico specializzando.
"Bene la creazione ed il rafforzamento di una rete formativa Università - SSN con accreditamento delle strutture secondo criteri che migliorino sia la preparazione del medico in formazione che l'assistenza ai cittadini, ma nutriamo ancora forti perplessità sull'ipotesi di rivisitare il contratto di formazione specialistica tramutandolo in contratto lavorativo a tempo determinato per i colleghi degli ultimi due anni di specializzazione. Sarebbe l'ennesimo rimedio a breve termine che però riduce vertiginosamente le possibilità di inserimento lavorativo degli specialisti nel SSN". Così in una nota il Coordinamento Mondo Medico che rileva come “persistono forti elementi ostativi ad un positivo accoglimento di questa proposta. Ad oggi non vi sono motivi per ritenere questa soluzione un passo in avanti nella tutela della salute dei pazienti. Analogamente non è stata fatta luce sugli eventuali vantaggi professionali di questa alternativa: non è pertanto minimamente condivisibile accettare soluzioni che espongano il medico specializzando ad eccessivi rischi nell'esercizio della pratica clinica al di fuori del percorso formativo in ragione di un evidente tentativo di risparmio sulla spesa dell'offerta assistenziale”.
 
“I medici – prosegue la nota - hanno necessità di sostenere un percorso che gradualmente consenta loro il raggiungimento di target formativi nonché l'esercizio di abilità e capacità crescenti con attività di supervisione costante da parte del personale docente. Abbiamo avuto abbondantemente prova dalla cronaca di quali possano essere le drammatiche conseguenze di un'attività completamente autonoma del medico in formazione senza alcuna supervisione da parte del personale docente di reparto ed è per questo motivo che abbiamo espresso formale richiesta al Ministero di inserire questa nota nella prossima legge delega. Mettere a sistema un'organizzazione di questo tipo vale ad incentivare episodi di "errore medico" con enormi rischi per la salute dei pazienti ed ingenti ripercussioni economiche per le strutture ospedaliere".
 
"Non si può - conclude il comunicato - garantire formazione a spese del malato: la carenza di fondi per la formazione medica specialistica si colmi pensando a nuovi fondi - ad esempio le risorse del fondo Fondo Sociale Europeo alle Regioni completamente inutilizzate - ma anche a forme di finanziamento da parte di case farmaceutiche e di istituti previdenziali con parte dei profitti derivanti da attività diverse da quella previdenziale che tali enti sostengono".
8 aprile 2016
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