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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Lazio. Smi e Intesa Sindacale minacciano sciopero medicina generale per 3 giugno

immagine 26 maggio - I medici di medicina generale del Lazio sono pronti allo sciopero. Lo Smi Lazio e Intesa Sindacale (Cisl-Medici, FpCgil-Medici, Simet, Sumai) accusano la Regione di aver disatteso gli impegni assunti con i Sindacati e “qualora nella riunione prevista per il prossimo 30 maggio con i vertici regionali non si arrivasse ad un'intesa con la categoria, scenderanno in piazza in segno di protesta, a causa della mancata risoluzione delle criticità contenute nel Protocollo D'Intesa, siglato lo scorso 28 dicembre”.
Attivazione delle linee Adsl per l’invio della certificazione medica online, validità annuale della ricetta rossa e attivazione di una piattaforma informatica comune per i medici di medicina generale. Tutte promesse disattese da parte della Regione Lazio che, dopo aver siglato il Protocollo d'intesa per la Medicina Generale lo scorso 28 dicembre 2010 (che prevedeva l'applicazione dei punti in questione entro il 30 Aprile), non ha onorato gli impegni presi con i Sindacati medici. Per questo motivo lo Smi-Lazio e Intesa Sindacale (Cisl-Medici, FpCgil-Medici, Simet, Sumai), qualora nella riunione prevista per il prossimo 30 maggio con i vertici regionali non si arrivasse ad un'intesa con la categoria proclameranno, il prossimo 3 giugno, lo sciopero generale dei medici di famiglia. «Dopo un ulteriore incontro presso l'Assessorato alla sanità della Regione Lazio, per tentare di ricucire il rapporto con i medici di medicina generale (medici di famiglia, guardia medica e dei servizi) e in assenza di un’apertura da parte della Regione in merito alle succitate richieste  - afferma Paolo Marotta, vice segretario regionale Smi-Lazio - abbiamo deciso di proclamare, per il prossimo 3 giugno, uno sciopero generale della categoria». Ed aggiunge: «Speravamo in uno spiraglio da parte dei vertici regionali sulle questioni ancora in stand-by.  Ed invece abbiamo constatato che, ad oggi, non è stato fatto alcun cambiamento o modesto passo avanti. Il problema che maggiormente ci preoccupa é che la salute pubblica, in questo modo, viene inesorabilmente mortificata. Basti pensare che non abbiamo neanche chiesto l'immediato pagamento delle spettanze che ci sono dovute dal 2009 ma, almeno, come previsto dal Protocollo d'intesa, una facilitazione nei confronti della popolazione. Eppure – ribadisce Marotta - le nostre richieste sono state puntualmente disattese. Ovvero: la validità annuale della ricetta rossa, al fine di facilitare almeno la diagnostica per il cittadino; le linee Adsl (che sono a costo zero per la Regione); la possibilità di avere una piattaforma informatica comune per tutti i medici di medicina generale, anche per rendere la cartella elettronica dei pazienti una realtà non solo teorica. Invece tutto è caduto nel dimenticatoio. Motivo per cui siamo costretti a farci “ascoltare” proclamando uno sciopero che non avremmo voluto indire, soprattutto per evitare disservizi alla popolazione già fortemente provata da un periodo economico finanziario molto complesso. Auspichiamo che, entro il 3 giugno – conclude Paolo Marotta -  la Regione Lazio dia un segnale positivo, perché i medici del Servizio sanitario nazionale sono sempre e comunque dalla parte del cittadino. E, proprio per questo, non accettiamo nella maniera più assoluta che non vengano rispettati i patti!». Secondo Intesa Sindacale, «la Regione non rispetta gli Accordi e gli impegni sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali, non fornisce ai medici gli strumenti per l’informatizzazione di fatto rendendo impossibile la creazione di una piattaforma digitale comune per la Medicina Generale. Se anche nella riunione del 30 maggio, dopo gli altri infruttuosi tentativi messi in atto per giungere ad una soluzione e non recare ulteriori disagi ai cittadini, la Regione non riuscirà a garantire lo sblocco della situazione, divenuta insostenibile per la categoria, Intesa Sindacale (Cisl-Medici, FpCgil-Medici, Simet, Sumai), parteciperà alla giornata di protesta programmata per il prossimo 3 giugno».
26 maggio 2011
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