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QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Pillole anticoncezionali. I medici contro il passaggio in Fascia C

immagine 7 ottobre - A schierarsi contro il passaggio nella fascia a pagamento è il sindacato dei medici di famiglia Smi che lancia una campagna di protesta e informazione negli studi dei medici. Onotri: “Come medico, e donna, condanno questi ulteriori tagli che in termini di economia, sono quantomeno risibili, ma che rivestono una forte connotazione politico-culturale”
A poco più di due mesi dalla decisione di inserire le pillole anticoncezionali nella fascia C, nel silenzio più assoluto dell'opinione pubblica, il Sindacato dei Medici lancia una campagna di protesta e informazione negli studi dei medici di famiglia. "Come medico, e donna – rileva la segretaria generale Pina Onotri - condanno questi ulteriori tagli che in termini di economia, sono quantomeno risibili, ma che rivestono una forte connotazione politico-culturale".
 
"Pare di fare un passo indietro nella nostra storia recente - continua - che ha visto molte battaglie in favore della maternità consapevole e della salute della donna. In alcuni contesti più disagiati, dal punto di vista socio-economico, si toglie la possibilità ai medici di fare oltre che opportuna informazione, anche prevenzione".
 
"La scelta pare quanto meno strana - aggiunge - considerando che la fecondazione assistita rientra oggi, nei Lea, per consentire alla donna di realizzare il suo desiderio di maternità e nel contempo le si impedisce di fare una contraccezione consapevole, anche per chi non può permettersi di pagare di tasca propria".
 
"Dopo la bufera per il Fertility Day - conclude Onotri - per il messaggio che ha veicolato, c’è oggi un revisionismo storico rispetto a quelle che sono le più importanti conquiste delle donne. Crediamo che oggi siano ben altri i problemi della sanità e ben altri gli sprechi da abbattere, invece di far ricadere, soprattutto sulle adolescenti, il costo della pillola anticoncezionale. Faremo dei nostri studi, un luogo di informazione, protesta e prevenzione contro questa decisione".
7 ottobre 2016
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