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QS Edizioni - lunedì 29 aprile 2024

Lavoro e Professioni

Medici legali. Sismel: “Firmati protocolli con i giudici pace, così si valorizzano le nostre competenze”

immagine 18 gennaio - Il Sindacato degli Specialisti in Medicina Legale ha siglato in questi giorni a Roma e Bologna un protocollo di intesa con i Giudici di Pace, per la valorizzazione delle competenze dello specialista in medicina legale nell’ambito del risarcimento dei danni alla persona”. Arbarello: “I medici legali sono in grado di trovare la giusta sintesi tra diritto e medicina
Valorizzare le competenze dello specialista in medicina legale nell’abito del risarcimento dei danni alla persona. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa siglato dal Sindacato degli Specialisti in Medicina Legale (Sismel) in questi giorni a Roma e Bologna con i Giudici di Pace.
 
Ad annunciarlo, in una nota, è Paolo Arbarello, presidente del Sismel, il Sindacato degli specialisti in Medicina legale.
 
“La sottoscrizione del protocollo – ha dichiarato – avviene proprio nel momento in cui si va ampliando, con la recente riforma, la competenza per valore dei Giudici di Pace sia per le cause da incidenti stradali che in altri ambiti, compresa la responsabilità sanitaria. Inoltre, si tratta di un importante riconoscimento per la nostra categoria e ci dà una piccola soddisfazione morale per le tante mortificazioni subite perché ci siamo visti scavalcare, nelle nomine giudiziarie, da consulenti con specializzazioni assolutamente non adeguate alle questioni da trattare”.
 
“Questa non vuole essere una difesa della categoria” prosegue Arbarello, ma una precisazione “nell’ottica di rendere il miglior servizio alla giustizia con consulenze valide e soprattutto regolari dal punto di vista procedurale. Non dimentichiamo, infatti, che la Ctu fa parte del processo civile e solo i medici legali, formati e specializzati anche su questa materia, sono in grado di trovare la giusta sintesi tra diritto e medicina”.
 
“La nostra è una professione complessa, di supporto ai vari committenti, le assicurazioni, i privati ma anche lo Stato. Il grande problema del medico legale – continua la nota – è proprio quello di mantenersi impermeabile alle tante pressioni; è con questo scopo che andiamo avanti nelle nostre attività, sempre nell’interesse supremo della giustizia. Per questo diciamo no ad ipotesi di formazione ed all’aggiornamento affidato a commissioni che non abbiano una composizione mista e collaudata e che abbiano, invece, come unici protagonisti coloro che sono legati ad uno solo dei nostri committenti abituali o coloro che sono normalmente parte processuale in tutti quei giudizi in cui siamo chiamati a fornire pareri”.
 
“E’ arrivato il momento di dedicare la nostra attenzione alla riforma delle tariffe professionali adeguandole al ruolo, alla peculiarità ed alla dignità professionale degli specialisti in medicina legale e delle assicurazioni”, conclude il presidente Arbarello.
18 gennaio 2017
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