“La legge contro il biotestamento in votazione alla Camera stravolge l’atto medico, che non deve più tenere conto delle volontà anticipate del paziente e non viene riconosciuto anche nel caso dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale. Se il medico non ottempera a quanto gli viene imposto dalla legge, in modo contrario al codice deontologico e all’alleanza terapeutica con il paziente, rischia infatti di essere incriminato con accusa di omicidio”. Per questo, spiega Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil Medici, “il 6 luglio abbiamo formalmente invitato il ministro della Salute Ferruccio Fazio, per fax e per email, a chiedere il parere del Consiglio Superiore di Sanità sul riconoscimento dell’alimentazione e della idratazione artificiale quali atti medici”.
E ora la Fp Cgil Medici sollecita il ministro a “farlo prima che il testo vada in discussione al Senato, a tutela della dignità professionale dei medici e delle volontà anticipate dei cittadini. Ricordiamo – conclude Cozza - che lo stesso Consiglio Superiore di Sanità ha già riconosciuto come atto di competenze medica anche la semplice prescrizione di una dieta in una persona con problematiche cliniche”.