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QS Edizioni - domenica 5 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Infermieri. È polemica dopo le dichiarazioni di 'Uniti per Siena'. Ipasvi: “Attacco gratuito e offensivo alla categoria”

immagine 25 luglio - A scatenare lo scontro una frase con cui la formazione apartitica contestava, in una nota, la chiusura di una postazione medicalizzata: “Sempre meno medici, sempre più infermieri: non è che alla fine, per farsi curare, ci si dovrà rivolgere ad uno stregone?”. Per l’Ipasvi “un attacco gratuito e offensivo”. Ma l’associazione si difende: “Pensare che stessimo paragonando gli infermieri a degli stregoni è un'assurdità ed una forzatura”.
E’ scontro tra la formazione apartitica di opposizione “Uniti per Siena” e l’Ipasvi Siena e Grosseto. A causarlo una nota di “Uniti per Siena” sulla chiusura, “momentanea ed improvvisa”, della postazione medicalizzata Siena 2, che sarebbe legata alla mancanza di personale. “Noi crediamo che si sia superata la soglia del ridicolo. Sempre meno medici, sempre più infermieri: non è che alla fine, per farsi curare, ci si dovrà rivolgere ad uno stregone?”, è la frase contenuta nella nota della formazione apartitica di opposizione che ha mandato su tutte le furie i due Collegi provinciali Ipasvi.
 
“Non entriamo nel merito delle rivendicazioni politiche o organizzative”, ma quelle ultime parole contenute nella nota di “Uniti per Siena” per l’Ipasvi Siena e Grosseto “delineano un concentrato di ignoranza sia sull'argomento specifico, sia sul sistema sanitario in genere e sulle professioni sanitarie in particolare. Respingiamo con forza questo attacco gratuito e offensivo che paragona agli ‘stregoni’ la professione infermieristica - professione storica, regolamentata dalla legge, a cui si accede con formazione universitaria e riconosciuta autonoma da quasi vent'anni”, affermano i presidenti dei due Collegi, Michele Aurigi e Nicola Draoli, in una nota di replica.

“Gli infermieri – proseguono Aurigi e Draoli - da sempre sono promotori di pratiche basate sull'evidenza: se mai ci fossero stregoni vanno cercati altrove. Ci piace precisare inoltre che se davvero ci fossero sempre meno medici e più infermieri, ci staremmo solo allineando al resto del mondo, ma duole portare a conoscenza Uniti per Siena, che ci sono anche sempre meno infermieri. Se vogliamo il bene della sanità pubblica dobbiamo cercare sinergie, promuovere la multidisciplinarietà e, soprattutto, garantire una corretta informazione ai cittadini. ‘Uniti per Siena’, in questo caso, ha perso un'occasione”.
 
La formazione di cittadini interviene però a precisare che si tratta di un malinteso: “Troviamo semplicemente fuori luogo - e ce ne dispiace - il tentativo di voler interpretare il nostro ultimo comunicato sulla vicenda 118 come un attacco alla professione infermieristica. È palese che nessuno ha mai inteso denigrare gli infermieri né in questo né in articoli precedenti, visto che si parla solo della perdita di postazioni medicalizzate con sostituzione da parte di infermieri o anche solo volontari”.

“Pensare che con il nostro comunicato stampa stessimo paragonando gli infermieri a degli stregoni – ribadisce ‘Uniti per Siena’ - è un'assurdità ed una forzatura, il nostro era un modo per polemizzare con le scelte dell'amministrazione, che seguendo le logiche del risparmio, taglia e basta in barba alle esperienze e professionalità di chi lavora per il benessere dei cittadini. Vogliamo inoltre aggiungere che la mancanza di uno dei rami che concorrono alla salute del cittadino, che siano questi medici infermieri o volontari, va a discapito del cittadino stesso, poiché queste professioni sono si diverse per percorsi di studio ma nessuna lavora bene senza il concorso dell'altra”.
25 luglio 2017
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