L’esecutivo Nazionale dello Snami interviene all’unisono sul
pressing che il neo Ministro alla Salute
Giulia Grillo ha posto alle Regioni nel chiedere risposte formali, entro 15 giorni, sulle liste d’attesa, secondo lo Snami un vero “cancro” del Sistema sanitario pubblico.
“Plauso all’azione ministeriale - afferma
Angelo Testa, Presidente nazionale dello Snami - e grande disponibilità dei medici Snami a collaborare perché l’accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche langue in un ginepraio in cui il malato ha sempre più difficoltà a districarsi e a curarsi se non ha i soldi per rivolgersi al privato”.
“Chiediamo al Ministro - aggiunge
Domenico Salvago, Vicepresidente nazionale dello Snami - che mensilmente compaiano nel sito nazionale del Ministero i tempi di attesa per le prestazioni in regime di convenzione consultabili dai pazienti e dagli addetti ai lavori”. “Anche perché - sottolinea
Gianfranco Breccia, Segretario nazionale dello Snami - avremo la possibilità di controllare se i dati corrispondono alla realtà ,perché spesso abbiamo segnalazioni di cifre non veritiere”.
“Oltre la trasparenza - aggiunge
Salvatore Santacroce, Tesoriere nazionale dello Snami - è fondamentale l’applicazione ed il rispetto su tutto il territorio nazionale dei codici di priorità delle prestazioni che permetterebbe una minor frequenza di accessi al pronto soccorso e di ricoveri ospedalieri”.
Mentre per il Vicesegretario nazionale dello Snami,
Gennaro Caiffa: “Basta con le agende private delle prenotazioni gestite dai reparti,che di fatto by-passano il cup pubblico normato dalla legge”. E
Salvatore Cauchi, anchʼegli Vicesegretario nazionale Snami propone: “Attuare, sarebbe rivoluzionario, una sorta di
streaming telematico per seguire i tempi regionali reali di attesa e delle erogazioni delle prestazioni sanitarie”.
“Il tutto - continua
Nino Grillo, Addetto stampa nazionale dello Snami - a favore del rilancio del Servizio Sanitario pubblico, accessibile tempestivamente, equo, trasparente nei confronti di medici e pazienti, e contro la corruzione imperante e l’inefficienza dei molti 'asini in Sanità'”.
“Forte deve essere la volontà - conclude il Presidente Testa - di iniziare i percorsi che abbiamo normato nel nuovo Acn in tema di monitoraggio delle prestazioni che distinguano i primi accessi dai percorsi di
follow-up nel rispetto delle condizioni di erogabilità e indicazione di appropriatezza previsti dalle normative vigenti”.