toggle menu
QS Edizioni - venerdì 3 maggio 2024

Lavoro e Professioni

Manovra. Studenti in Farmacia: “Non dare istituzionalità a farmacie di secondo livello”

immagine 13 dicembre - È così che l’Associazione Italiana Studenti in Farmacia (Aisfa) definisce gli esercizi che con il decreto anticrisi saranno abilitati a dispensare farmaci con ricetta. Una norma che “sacrifica la professionalità che intendiamo acquisire con gli studi universitari a vantaggio di un indirizzo mercatistico”.
Ecco il testo della lettera aperta dell’Associazione Italiana degli Studenti di Farmacia (Aisfa) al presidente del Consiglio Mario Monti.

Egregio Senatore Monti Presidente del Consiglio dei Ministri,

A nome del Consiglio Nazionale dell’Aisfa (Associazione Italiana Studenti di Farmacia), come futuri farmacisti riteniamo che i forti sacrifici, richiesti al nostro Paese dal decreto “Salva Italia”, debbano essere mirati a garantire le prospettive delle future generazioni. La liberalizzazione dei farmaci proposta non sembra orientata verso questi orizzonti.
La Sanità Italiana è un vanto riconosciuto in sede internazionale e questo grazie anche all’assistenza farmaceutica sul territorio, molto apprezzata dai cittadini e riconosciuta tra i più importanti servizi alla salute.
L’articolo 32 dell’emendamento, a nostro parere, sacrifica la professionalità che intendiamo acquisire con i nostri studi universitari a vantaggio di un indirizzo mercatistico.
Aisfa concorda con quanto espresso dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) e dalla Federazione Europea dei Farmacisti (Pgeu) in merito all’unicità dell’iniziativa italiana, evidenziando essere una grande responsabilità accentuarne gli aspetti commerciali.
Il vero farmaco, individuato con la prescrizione medica, ha un prezzo che deve riflettere la professionalità di chi lo vende, sia esso farmacista o industria e non mercanteggiato.
Proponiamo l’incremento del numero delle sedi farmaceutiche in rapporto alla popolazione, in ragione di un migliore e più capillare servizio al cittadino, a fronte della decisone di dare istituzionalità a “farmacie di secondo livello”, limitate nell’espletamento di atti professionali.
L’istituzione di nuove sedi farmaceutiche attraverso l’immediata riapertura dei concorsi, rivisti i criteri di valutazione, consentirebbe di premiare i giovani meritevoli e non solo quelli che hanno disponibilità finanziarie.
Ringrazio della Sua attenzione e attendo con fiducia.
I nostri più fervidi auguri

Lorenzo Manca
Presidente Aisfa

 
13 dicembre 2011
© QS Edizioni - Riproduzione riservata